Giochi, tre milioni di euro in stipendi
Biennio 2007-08: la parte del leone la fanno Di Marco, Petrosino e De Angelis.
PESCARA. Prima ancora che un solo atleta versasse una goccia di sudore, i Giochi del Mediterrano erano costati 3 milioni di euro in compensi per manager, consulenti e lavoratori a vario titolo. I numeri si riferiscono al biennio 2007-08 e vengono fuori dai modelli 770 messi a disposizione della Commissione di verifica formata da tre assessori regionali: il presidente Mauro Febbo (Agricoltura e Caccia), Carlo Masci (Bilancio) e Angelo Di Paolo (Lavori pubblici). I compensi del 2009, anno di svolgimento dei Giochi pescaresi, saranno resi noti a gennaio, salvo ritardi tecnici. Dato che si parla di soldi, non mancheranno le polemiche. Soprattutto per quanto riguarda la ricca prebenda di Mario Di Marco.
Tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, il direttore generale nel 2008 ha messo insieme 239.483 euro lordi. Cifra considerevole in questo periodo di crisi. La tabella a destra evidenzia i maggiori emolumenti e il relativo anno. In realtà, la lista è lunghissima e in tanti compaiono più volte. Il tutto, sia chiaro, non scalfisce il risultato positivo della kermesse sportiva dell’ultima estate. Il rapporto tra i soldi pubblici spesi e la reale ricaduta sul territorio, però, può essere oggetto di discussione. Su questo, Mauro Febbo mette l’accento. «Dai Giochi del Mediterraneo restano alcuni impianti sportivi, peraltro difficili da gestire, e un grande vuoto. La manifestazione non ha fatto da traino al turismo nè, tantomeno, all’economia della città di Pescara e dell’area metropolitana. Sempre che per economia non si intenda quella personale di Di Marco. Dato che lui ha incassato tanto per dirigere i Giochi, mi chiedo quanto dovrebbe mettersi in tasca Guido Bertolaso che sta gestendo il dramma del terremoto aquilano. Mi auguro che i Giochi di Pescara non generino un buco nero come ha fatto Eurobasket a Chieti».
La carrellata della persone che hanno guadagnato con i Giochi mette in evidenza anche dei politici, tra questi l’assessore provinciale Antonio Martorella (31.643 euro), il vastese Vincenzo Sputore (17.951) e Ricardo Chiavaroli (40.229 nel biennio). Un gruzzoletto l’ha incassato il giornalista, già presidente dell’Ussi, Sergio Di Sciascio (21.363). Un po’ meglio è andata a un altro giornalista, Marco Del Checcolo (30.929). Cifre modeste se paragonate a quelle dei manager Gugliemo Petrosino (159.786 in tutto) e Paolo De Angelis (138.905). Romano il primo, pescarese il secondo. Entrambi di certo bravi e apprezzati. Sopra quota 100.000 (per la precisione 128.206) compareLigia Di Giulio. Negli elenchi figura un solo studio, ed è quello di Antonio Faieta , che ha portato all’incasso 50.72 euro.
«I lavori della Commissione andranno avanti», conclude Febbo. «Tra le cose antipatiche, c’è anche la mancata pubblicità di quei guadagni sul sito internet dei Giochi del Mediterraneo».
Tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, il direttore generale nel 2008 ha messo insieme 239.483 euro lordi. Cifra considerevole in questo periodo di crisi. La tabella a destra evidenzia i maggiori emolumenti e il relativo anno. In realtà, la lista è lunghissima e in tanti compaiono più volte. Il tutto, sia chiaro, non scalfisce il risultato positivo della kermesse sportiva dell’ultima estate. Il rapporto tra i soldi pubblici spesi e la reale ricaduta sul territorio, però, può essere oggetto di discussione. Su questo, Mauro Febbo mette l’accento. «Dai Giochi del Mediterraneo restano alcuni impianti sportivi, peraltro difficili da gestire, e un grande vuoto. La manifestazione non ha fatto da traino al turismo nè, tantomeno, all’economia della città di Pescara e dell’area metropolitana. Sempre che per economia non si intenda quella personale di Di Marco. Dato che lui ha incassato tanto per dirigere i Giochi, mi chiedo quanto dovrebbe mettersi in tasca Guido Bertolaso che sta gestendo il dramma del terremoto aquilano. Mi auguro che i Giochi di Pescara non generino un buco nero come ha fatto Eurobasket a Chieti».
La carrellata della persone che hanno guadagnato con i Giochi mette in evidenza anche dei politici, tra questi l’assessore provinciale Antonio Martorella (31.643 euro), il vastese Vincenzo Sputore (17.951) e Ricardo Chiavaroli (40.229 nel biennio). Un gruzzoletto l’ha incassato il giornalista, già presidente dell’Ussi, Sergio Di Sciascio (21.363). Un po’ meglio è andata a un altro giornalista, Marco Del Checcolo (30.929). Cifre modeste se paragonate a quelle dei manager Gugliemo Petrosino (159.786 in tutto) e Paolo De Angelis (138.905). Romano il primo, pescarese il secondo. Entrambi di certo bravi e apprezzati. Sopra quota 100.000 (per la precisione 128.206) compareLigia Di Giulio. Negli elenchi figura un solo studio, ed è quello di Antonio Faieta , che ha portato all’incasso 50.72 euro.
«I lavori della Commissione andranno avanti», conclude Febbo. «Tra le cose antipatiche, c’è anche la mancata pubblicità di quei guadagni sul sito internet dei Giochi del Mediterraneo».