I partigiani a Mascia: devi dimetterti
Polemica dopo la gaffe sul 25 aprile a Colle Pineta, ma il primo cittadino rilancia: «Scriverei alla preside altre mille volte»
PESCARA. Il sindaco, molto banalmente, l’ha liquidata come «una conviviale di partito», bollando le note simbolo della Resistenza come «canzoni che hanno chiaramente un marchio politico». Albore Mascia ha tenuto a esprimere pubblicamente «sconcerto e disappunto» nei confronti della preside della scuola elementare 11 febbraio 1944 di Colle Pineta, Assunta D’Emilio, per aver ospitato la manifestazione del 25 aprile nell’unico luogo di Pescara simbolo della lotta partigiana e dei valori della Liberazione, coinvolgendo bambini «partecipi e protagonisti involontari» che si sono ritrovati a intonare Bella ciao e un Inno di Mameli «riveduto e corretto» trasformato, per l’occasione, nel testo Bambini d’Italia. Una preoccupazione, quella del primo cittadino, nata sulla scia di una lettera di protesta scritta da una mamma al Centro e che ha generato il caos anche nel consiglio comunale. L’Anpi, l’associazione nazionale partigiani italiani che ha organizzato la commemorazione di Colle Pineta nel punto in cui 69 anni fa furono fucilati nove partigiani della banda Palombaro, non è mai stata nominata da Albore Mascia. Ma il presidente del comitato provinciale Enzo Fimiani, offeso per «il tradimento dei valori della Costituzione e del pluralismo democratico» in una conferenza stampa ieri mattina ha chiesto, altrettanto pubblicamente, le dimissioni del sindaco.
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