I pescatori diventati imprenditori
La storia dei Tormenti, famiglia di marinai con la passione per lo sport
MARTINSICURO. Erano pescatori da quattro generazioni. Sono diventati distributori internazionali di telefonini e, sull’onda di un successo economico vertiginoso, sponsor e dirigenti sportivi di alto livello. Il nome dell’azienda racconta il passato e guarda al futuro: Navigo.it. Il problema è che il futuro, adesso, è nebuloso. Ma lo è stato anche il recente passato. Lo dice la volontà di cedere il gioiello di famiglia, la Sambenedettese calcio, e lo dicono i numeri dell’azienda.
SU E GIU’. Secondo la guardia di finanza, la Navigo.it nel 2001 aveva un volume di affari di 100mila euro che nel 2006 era diventato di 220 milioni di euro. Un boom impressionante. Che, secondo gli inquirenti, era frutto del comportamento truffaldino degli imprenditori. Uno degli effetti peggiori della frode fiscale sarebbe stata, infatti, la distorsione del mercato, nel senso che la Navigo.it riusciva a mettere sul mercato un prodotto a prezzo inferiore rispetto ai concorrenti. Poi, in corrispondenza degli accertamenti delle Fiamme gialle, il volume di affari della Navigo è sceso drasticamente: 38 milioni nel 2007, 40 nel 2008. È chiaro che i fratelli Tormenti non hanno ignorato il fatto di essere stretti in una sorta di accerchiamento da guardia di finanza e Agenzia delle Entrate. E, appena hanno potuto, si sono liberati - o hanno provato a farlo (vedi altro articolo) - di quella Sambenedettese che da simbolo della ricchezza e del successo si è trasformata in zavorra ingombrante.
LA STORIA. La storia dei Tormenti - prima dell’inchiesta, ovviamente - l’ha raccontata Gianni Tormenti al Centro nel gennaio 2008, prima di un derby Sambenedettese-Pescara in C1. «Noi Tormenti», ha detto in quell’intervista, «ci reputiamo abruzzesi per estrazione e marchigiani per lavoro. Siamo un po’ e un po’. La rivalità tra le due regioni non l’ho mai percepita perché i rapporti con San Benedetto sono strettissimi, fisiologici. Il calcio, per noi, è sempre stato a San Benedetto. Mai visto partite a Teramo e Giulianova». Gianni è stato capitano di lungo corso. Due decenni di mare prima di seguire i fratelli nell’attività di commercio di telefonia cellulare. «Il primo a entrare nel settore è stato Marcello», racconta. «Parliamo del 1987. Poi, gli si è affiancato Franco. Nel 2000, abbiamo demolito la barca per cominciare a fare distribuzione di cellulari ad alti livelli».
IL BASKET. La prima esperienza nello sport l’hanno maturata a Teramo, nel basket, dando il nome della loro ditta alla squadra biancorossa che si era appena affacciata in serie A. «Siamo stati per due anni main sponsor del club di Antonetti e da tre lo supportiamo nelle vesti di co-sponsor», ha detto al Centro sempre nel gennaio 2008 Paolo Tormenti, il figlio di Franco. «Con l’avvocato Antonetti conserviamo un rapporto ottimo. Anche lui è un modello da seguire». E infatti a difendere i Tormenti in questa storia saranno lo stesso Carlo Antonetti e Gianfranco Iadecola.
SOCIETA’ E NEGOZI. La Navigo.it è una società per azioni con una forte caratterizzazione internazionale. Dedicata al trading di articoli di telefonia cellulare, vanta un portafoglio clienti diffuso su tutto il territorio europeo, mediorientale e, da alcuni anni, anche africano. Instancabile nella ricerca di mercati vergini in cui investire, l’azienda ha accettato la proposta della Nokia di diventare suo distributore ufficiale nel Senegal e di gestire da qui anche la riesportazione dei suoi prodotti in tutti gli altri stati africani e mediorientali attraverso una società partecipata. Entrambe hanno sede a Dakar. La compagnia, però, non ha mai delocalizzato il suo centro direzionale di Martinsicuro e la sua rete di negozi al dettaglio di telefonia cellulare. I fratelli Tormenti, infatti, gestiscono fin dal 1999 il negozio Mondo Wind in via Piave 135 a Porto d’Ascoli e il Centro Tim in via Roma a Martinsicuro.
IL PAESE. La famiglia Tormenti è molto conosciuta a Martinsicuro soprattutto perché a lungo impegnata nel settore pesca, come proprietaria di pescherecci. I fratelli Tormenti sono rimasti sempre legati alla cittadina di origine, dove hanno sempre vissuto, ed è facile incontrarli per strada o prenderci un caffè al bar. La notizia del loro arresto, dilagata in città fin da ieri mattina, ha destato molto stupore e perplessità. «Non ci posso credere», è il commento di un giovane in piazza appena saputa la notizia, «proprio nei giorni scorsi ho fatto una partita a carte insieme a Gianni. Una partita ricca di sfottò, come al solito. Oggi siamo increduli. Spero che tutto si chiarisca e che Gianni e i suoi fratelli ne escano puliti».
DI BIAGIO. Anche il quarto arrestato, Maurizio Di Biagio, è un martinsicurese, da anni trasferitosi ad Alba Adriatica. Impegnato nel settore della pelletteria, è molto conosciuto nella cittadina. Sua madre e uno dei suoi fratelli vivono a Martinsicuro.
SU E GIU’. Secondo la guardia di finanza, la Navigo.it nel 2001 aveva un volume di affari di 100mila euro che nel 2006 era diventato di 220 milioni di euro. Un boom impressionante. Che, secondo gli inquirenti, era frutto del comportamento truffaldino degli imprenditori. Uno degli effetti peggiori della frode fiscale sarebbe stata, infatti, la distorsione del mercato, nel senso che la Navigo.it riusciva a mettere sul mercato un prodotto a prezzo inferiore rispetto ai concorrenti. Poi, in corrispondenza degli accertamenti delle Fiamme gialle, il volume di affari della Navigo è sceso drasticamente: 38 milioni nel 2007, 40 nel 2008. È chiaro che i fratelli Tormenti non hanno ignorato il fatto di essere stretti in una sorta di accerchiamento da guardia di finanza e Agenzia delle Entrate. E, appena hanno potuto, si sono liberati - o hanno provato a farlo (vedi altro articolo) - di quella Sambenedettese che da simbolo della ricchezza e del successo si è trasformata in zavorra ingombrante.
LA STORIA. La storia dei Tormenti - prima dell’inchiesta, ovviamente - l’ha raccontata Gianni Tormenti al Centro nel gennaio 2008, prima di un derby Sambenedettese-Pescara in C1. «Noi Tormenti», ha detto in quell’intervista, «ci reputiamo abruzzesi per estrazione e marchigiani per lavoro. Siamo un po’ e un po’. La rivalità tra le due regioni non l’ho mai percepita perché i rapporti con San Benedetto sono strettissimi, fisiologici. Il calcio, per noi, è sempre stato a San Benedetto. Mai visto partite a Teramo e Giulianova». Gianni è stato capitano di lungo corso. Due decenni di mare prima di seguire i fratelli nell’attività di commercio di telefonia cellulare. «Il primo a entrare nel settore è stato Marcello», racconta. «Parliamo del 1987. Poi, gli si è affiancato Franco. Nel 2000, abbiamo demolito la barca per cominciare a fare distribuzione di cellulari ad alti livelli».
IL BASKET. La prima esperienza nello sport l’hanno maturata a Teramo, nel basket, dando il nome della loro ditta alla squadra biancorossa che si era appena affacciata in serie A. «Siamo stati per due anni main sponsor del club di Antonetti e da tre lo supportiamo nelle vesti di co-sponsor», ha detto al Centro sempre nel gennaio 2008 Paolo Tormenti, il figlio di Franco. «Con l’avvocato Antonetti conserviamo un rapporto ottimo. Anche lui è un modello da seguire». E infatti a difendere i Tormenti in questa storia saranno lo stesso Carlo Antonetti e Gianfranco Iadecola.
SOCIETA’ E NEGOZI. La Navigo.it è una società per azioni con una forte caratterizzazione internazionale. Dedicata al trading di articoli di telefonia cellulare, vanta un portafoglio clienti diffuso su tutto il territorio europeo, mediorientale e, da alcuni anni, anche africano. Instancabile nella ricerca di mercati vergini in cui investire, l’azienda ha accettato la proposta della Nokia di diventare suo distributore ufficiale nel Senegal e di gestire da qui anche la riesportazione dei suoi prodotti in tutti gli altri stati africani e mediorientali attraverso una società partecipata. Entrambe hanno sede a Dakar. La compagnia, però, non ha mai delocalizzato il suo centro direzionale di Martinsicuro e la sua rete di negozi al dettaglio di telefonia cellulare. I fratelli Tormenti, infatti, gestiscono fin dal 1999 il negozio Mondo Wind in via Piave 135 a Porto d’Ascoli e il Centro Tim in via Roma a Martinsicuro.
IL PAESE. La famiglia Tormenti è molto conosciuta a Martinsicuro soprattutto perché a lungo impegnata nel settore pesca, come proprietaria di pescherecci. I fratelli Tormenti sono rimasti sempre legati alla cittadina di origine, dove hanno sempre vissuto, ed è facile incontrarli per strada o prenderci un caffè al bar. La notizia del loro arresto, dilagata in città fin da ieri mattina, ha destato molto stupore e perplessità. «Non ci posso credere», è il commento di un giovane in piazza appena saputa la notizia, «proprio nei giorni scorsi ho fatto una partita a carte insieme a Gianni. Una partita ricca di sfottò, come al solito. Oggi siamo increduli. Spero che tutto si chiarisca e che Gianni e i suoi fratelli ne escano puliti».
DI BIAGIO. Anche il quarto arrestato, Maurizio Di Biagio, è un martinsicurese, da anni trasferitosi ad Alba Adriatica. Impegnato nel settore della pelletteria, è molto conosciuto nella cittadina. Sua madre e uno dei suoi fratelli vivono a Martinsicuro.