I soccorritori di due Stati per cercare il missionario pescarese scomparso a Medjugorje
Dalla Bosnia e dalla Croazia per padre Luciano sparito il 2 agosto. Si sta cercando anche con i cani nei buchi carsici, dove potrebbe essere finito il 79enne originario di Civitella Casanova
PESCARA. Nessuna traccia, nessun indizio. Passano le settimane e dalla Bosnia non arrivano notizie rincuoranti su padre Luciano Ciciarelli, il missionario di 79 anni di Civitella Casanova sparito a Medjugorje il 2 agosto. Il gruppo che partecipa alle ricerche è sempre più numeroso e se nei primi giorni erano impegnate alcune decine di persone ora si è arrivati a diverse centinaia di uomini, che hanno a disposizione anche due elicotteri, di cui uno arrivato dalla Svizzera con dotazioni specifiche per le rilevazioni fotografiche.
Oltre a un nucleo consistente dell’esercito bosniaco sono stati inviati a Medjugorje i componenti dell’esercito croato e, insieme, stanno battendo a tappeto la zona dove si sono concentrati anche i volontari e gli uomini dell’Eufor (la forza di difesa dell’Unione europea), con cani specializzati, droni e perfino parapendii. La squadra messa a disposizione dalla Croazia è composta da più di cento persone, segno di una forte collaborazione tra i due Stati di fronte a un caso importante come quello di padre Ciciarelli, un sacerdote conosciutissimo nel mondo, la cui opera ha toccato l’Europa, gli Stati Uniti e il Sud America, in 54 anni di sacerdozio.
A tenere costantemente informata la famiglia del sacerdote, che ha sette fratelli e molti parenti in Abruzzo, è il console onorario a Mostar, impegnato a seguire di persona tutte le operazioni e che due sere fa ha comunicato la partecipazione alle ricerche di circa 400 unità nella zona dove potrebbe essersi perso il missionario montfortano italiano. Non si tralascia nulla, neppure le aree più impervie e i buchi carsici dove potrebbe essere finito. L’attenzione, quindi, resta alta ma non si può sottovalutare il fatto che sono passati giorni prima che le perlustrazioni prendessero il via in maniera organizzata.
Il missionario è stato visto per l’ultima volta il 2 agosto ma solo il 6 agosto è stato lanciato l’allarme dalla pensione dove alloggiava ed è stato comunicato il mancato rientro del religioso. La denuncia è stata formalizzata due giorni dopo, l’8 agosto, per cui le ricerche non sono state attivate nell’immediatezza della scomparsa ma dopo giorni. Padre Luciano è arrivato nel paese delle apparizioni della Madonna il 28 luglio per partecipare ad un raduno spirituale in occasione del Festival dei giovani e il 6 agosto avrebbe dovuto lasciare la prima pensione per raggiungere una seconda struttura di accoglienza per un incontro spirituale con una delegazione del Sud America. Nel primo alloggio, dove non si è più visto dal 2, ha lasciato tutte le sue cose mentre nel secondo non è giunto affatto.
Le indagini della polizia devono chiarire se davvero Ciciarelli sia stato vittima di un incidente, magari a seguito di un malore o di una amnesia, o se invece il 2 agosto possa essergli accaduto altro. Ha forse incontrato qualcuno sulla sua strada con cui si è intrattenuto prima di sparire? Aveva problemi con chicchessia, pur essendo una persona ben voluta e amatissima per gli interventi umanitari portati avanti per decenni? I dubbi sono moltissimi, così come le paure di chi ha sempre sentito padre Luciano molto vicino. E il silenzio prolungato non rappresenta affatto un segnale rassicurante. È possibile che nessuno abbia visto o sentito niente? Davvero nessuno è in grado di fornire un minimo indizio sugli ultimi spostamenti in paese di Ciciarelli?
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