Il 29 consiglio comunale per avviare il predissesto
Alla conferenza dei capigruppo scoppia la lite: Alessandrini spiega i motivi del ricorso alle misure di rigore, Antonelli (Fi) lascia la riunione per protesta
PESCARA. Lunedì 29 dicembre, alle 10, il consiglio comunale si riunirà per approvare la delibera con cui si darà il via alla procedura di dissesto controllato del Comune. La data è stata fissata ieri mattina, durante la conferenza dei capigruppo piuttosto turbolenta, in cui si è registrata una lite tra il sindaco Marco Alessandrini e il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, con quest’ultimo che ad un certo punto ha abbandonato la riunione, convocata nell’ufficio della presidenza del consiglio comunale, in segno di protesta. Presente anche l’assessore al bilancio Bruna Sammassimo.
All’opposizione non è andato giù il metodo adottato dal primo cittadino, il quale aveva dato la sua parola ai consiglieri di centrodestra, un mese fa durante l’esame della delibera sulla Tasi, che avrebbe aspettato il resoconto delle entrate tributarie di fine anno, prima di decidere se dichiarare o meno il predissesto. Invece, Alessandrini ha bruciato tutti i tempi e nei giorni scorsi ha convocato associazioni, sindacati e giornalisti per annunciare la decisione di avviare la strada del dissesto controllato per risanare i conti disastrati dell’ente. E solo ieri ha avvertito i capigruppo dell’opposizione. In realtà, il sindaco aveva inviato venerdì scorso una lettera ai consiglieri di opposizione in cui anticipava le spiegazioni fornite più dettagliatamente ieri. «Carissimi consiglieri», ha scritto il primo cittadino, «queste righe per informarvi che il Comune si avvia verso la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, ovvero la procedura di dissesto controllato, perché i conti comunali che abbiamo dovuto maneggiare in sei mesi di governo erano in un disequilibrio tale da non consentire alternative al ricorso a questa procedura prevista dalla legge, che nei fatti è un piano di rientro del debito». Dopo aver fornito una serie di cifre dei conti in rosso, il sindaco ha concluso così: «Siamo consapevoli che la partenza è complessa, ma è necessario e giusto farla. Il nostro impegno è quello di riconsegnare, alla fine di questo percorso, un Comune vitale, con i conti in ordine, capace di fornire servizi in linea con i tempi e di pianificare il futuro sviluppo del suo territorio».
Ma la decisione di avviare il predissesto è stata comunicata lo stesso dopo l’incontro con i sindacati e dopo una conferenza stampa. Una «scorrettezza istituzionale», così è stata definita dal centrodestra, che ha mandato su tutte le furie il capogruppo di Forza Italia. «Imparatevi l’educazione», è stata la frase pronunciata da Antonelli mentre lasciava la stanza della presidenza.
Ma non è stato il solo ad arrabbiarsi. «Il sindaco non ha rispettato i patti», ha fatto notare il capogruppo del Nuovo centrodestra Guerino Testa, «si doveva attendere il 31 dicembre per verificare le entrate tributarie e studiare, di conseguenza, la strategia da adottare. Invece, la settimana scorsa c’è stato l’annuncio dell’avvio del predissesto, questo dimostra che la decisione era stata già presa da tempo. Decisione che comprometterà l’andamento del Comune e della città da 3 a 10 anni».
«Non c’è la volontà di affrontare seriamente la questione», ha osservato il vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco, «la verità è che l’amministrazione comunale vuole incassare subito i 35 milioni del fondo di rotazione che il governo metterà a disposizione per ripristinare la stabilità finanziaria dell’ente».
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