Il cimitero torna al Comune ma il servizio rischia lo stop

L’Autorità anticorruzione boccia la proroga del contratto con la società Fidia Del Vecchio avverte: non siamo più in grado di gestire il camposanto dei Colli

PESCARA. Il cimitero di Colli Madonna rischia la paralisi. Una lettera dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha bocciato l’ipotesi di ulteriori proroghe della gestione del camposanto, affidata dal 2007 alla società Fidia, senza procedere a nuove gare d’appalto e ora il Comune dovrà riprendersi la struttura. Ma questo giudizio così netto, da parte dell’authority, potrebbe bloccare i servizi del cimitero e mandare persino a picco l’ente. «È uno scenario drammatico quello che si prospetta», rivela il vice sindaco Enzo Del Vecchio, «non siamo in grado di riprenderci la gestione». L’attuale amministrazione accusa quella precedente di aver lasciato in eredità questa patata bollente.

Le conseguenze di quella lettera tanto attesa sembrano devastanti per l’ente. Proprio martedì prossimo dovrebbe andare in consiglio, per la ratifica, la delibera già adottata di variante al prg per consentire alla Fidia di costruire nuovi loculi al cimitero di Colli Madonna, perché non ce ne sono più disponibili da ben nove mesi. Ma è probabile che il provvedimento salti ancora. Il documento dell’Autorità anticorruzione, del resto, dice espressamente che è inammissibile un’ulteriore proroga. L’ultima è stata approvata dalla giunta nell’ottobre scorso per consentire alla Fidia di proseguire il servizio, dato che il 4 luglio 2014 è scaduto il project financing.

L’attuale proroga, ora in scadenza il prossimo 31 maggio, riguarda esclusivamente il cimitero di Colli Madonna, perché il contratto per quello di San Silvestro terminerà i suoi effetti nel 2017. L’amministrazione, pur avendo avuto sentore diverse settimane prima dell’arrivo di questo giudizio negativo e pur avendo già predisposto un piano industriale, si rende conto di non essere più in grado di riprendersi il cimitero, gestito peraltro sino al 2008 dall’ente. «Non abbiamo più operai e né personale amministrativo per garantire la gestione», ammette Del Vecchio. E anche l’ipotesi di affidare il servizio a una società in house, cioè a una municipalizzata come Attiva o Pescara gas, appare irrealizzabile. «Gli statuti di queste società non lo consentono», precisa il vice sindaco. Intanto la data del 31 maggio, cioè la scadenza naturale dell’ultima proroga, si avvicina.

Ma questo non è l’unico problema. Un altro nodo è quello delle tariffe. Il Comune, nel momento in cui si riprenderà la gestione, dovrà rivedere il tariffario cercando di ridurre i prezzi cimiteriali applicati sino ad oggi da Fidia, peraltro considerati troppo alti da alcuni consiglieri di opposizione, perché la gestione diretta comporta meno spese. Ma l’ ente ha dichiarato il predissesto, che prevede, tra le varie misure di contenimento della spesa, anche un riequilibrio dei costi dei cosiddetti servizi a domanda individuale. Il cimitero entrerebbe a far parte proprio di questi servizi. «L’applicazione delle tariffe cimiteriali farà saltare tutti i conti», avverte Del Vecchio, «saremo costretti a ridurre l’offerta di altri servizi per far quadrare il bilancio».

Ora, però, l’amministrazione sta pensando di inviare delle controdeduzioni all’authority. «L’autorità parte dal presupposto che la proroga non è possibile perché non esistono controversie legali tra il Comune e la società», osserva il vice sindaco, «ma non è così. C’è un precontenzioso in atto, perché la Fidia ha richiesto già nel 2013 un risarcimento di alcuni milioni al Comune per la mancata autorizzazione all’avvio dei lavori per realizzare nuovi loculari».

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