Il Comune al verde taglia 700mila euro ai servizi sociali
Nuova manovra sulle spese, a rischio la tassa sulle insegne Maggioranza riunita fino a tarda sera per decidere il da farsi
PESCARA. Dopo l’aumento delle tasse al massimo e il ritocco delle tariffe degli impianti sportivi, per i cittadini si preannuncia un’altra batosta. L’amministrazione comunale, alla ricerca di circa 7 milioni di euro per far quadrare il bilancio, si prepara a varare una nuova pesante manovra finanziaria. Ieri, si è svolto un vertice di maggioranza, andato avanti sino a tarda sera, per decidere il da farsi. Oggi, intanto, la giunta approverà il bilancio.
Sembra quasi certo un intervento sulle spese, senza risparmiare quelle di primaria importanza. E nella lista ci sono anche i capitoli del sociale, ossia i servizi che il Comune offre ai cittadini più deboli, come anziani, disabili, minori, ammalati. Ieri, fonti dell’ente hanno rivelato che verrà effettuato un taglio di ben 700mila euro solo per quest’anno alle spese per il sociale. Questa cifra si aggiunge ai 500mila euro di tagli all’assistenza, già stabiliti e spalmati sui prossimi tre anni.
In pratica, a conti fatti, i capitoli del sociale rischiano di subire una decurtazione di quasi 900mila euro, su una spesa complessiva di circa 12 milioni di euro.
Su quali voci si interverrà non è stato ancora stabilito. Quasi certamente, nella riunione di ieri sera se ne è parlato. L’obiettivo, è quello di evitare il fallimento del Comune. In mattinata, il sindaco Marco Alessandrini si è detto molto preoccupato della situazione finanziaria dell’ente. E ora c’è chi teme che possa saltare anche l’annunciata operazione della tassa sulle insegne di esercizio, che l’assessore al commercio Giacomo Cuzzi vorrebbe detassare.
Lo ha ipotizzato lo stesso presidente della commissione Finanze Giuseppe Bruno al termine, ieri mattina, di una riunione congiunta con la commissione Commercio per esaminare due delibere sullo stesso argomento, cioè sulla cancellazione della tassa per i negozianti. «Abbiamo inviato le due delibera ai revisori dei conti per un parere», ha spiegato Bruno. Il presidente non esclude che possa essere negativo per entrambi, visto che il Comune, in attesa di avviare il predissesto e alla ricerca di 7 milioni per far quadrare il bilancio, dovrebbe rinunciare a un’entrata di 200mila euro l’anno con l’eliminazione della tassa comunale.
Insomma, lo scenario appare drammatico. Lunedì scorso, una delegazione dell’amministrazione comunale, guidata da Alessandrini, è andata a Roma per incontrare alcuni tecnici ministeriali per studiare insieme a loro una soluzione contabile per coprire i 7 milioni mancanti. «Interverremo con l’accetta», ha rivelato il sindaco.
Intanto, l’opposizione continua a polemizzare con la maggioranza sui conti dell’ente. Ieri, è intervenuto di nuovo il consigliere di Forza Italia Eugenio Seccia, già assessore al bilancio nella passata amministrazione Mascia. «Una presa di posizione è dovuta», ha commentato, «nei confronti di un’amministrazione che ha cercato solo alibi dal primo giorno di non governo della città per aumentare al massimo le tasse ai cittadini pescaresi». «Nel giugno prossimo», ha aggiunto, «i pescaresi dovranno pagare tasse per 19 milioni di euro. Più altri 11 sono i fondi disponibili. Non si capisce, quindi, questo allarmismo. Senza contare che potrebbero arrivare i 33 milioni di euro del fondo di rotazione, se verrà accettata la richiesta di predissesto».
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