La pineta dannunziana vista dall'alto dopo l'incendio: dov'era il verde ora c'è la macchia nera

IL ROGO DI PESCARA

Il giorno dopo le fiamme: lacrime, dolore, sospetti ma anche accuse / VIDEO

Il sindaco piange in diretta tv: "Danni incalcolabili". E insinua: "Qualcuno va in giro ad accendere le micce...". Duro il sindacato autonomo dei vigili del fuoco: "La Regione prima taglia le risorse per la prevenzione poi piange". Italia Nostra: "Sulla pineta gravi responsabilità". E il Wwf: "Preferito dare soldi al Napoli anziché investirli sulla prevenzione"

PESCARA. «Abbiamo ancora alcune decine di persone fuori di casa fra cui 33 suore del convento di via De Cecco, ieri abbiamo avuto 60 persone che hanno dormito fuori di casa, mentre alcune decine di persone sono state curate dai sanitari. L'angoscia è stata tanta e oggi fa ancora più male con alberi scheletrici, alcuni crollati e altri pericolanti. Quelli subiti ieri sono danni incalcolabili». A parlare è il sindaco di Pescara, Carlo Masci. «Oggi nel giorno del dolore - aggiunge - mi sento di dire grazie agli uomini della Protezione civile, a quelli delle forze dell'ordine e soprattutto ai cittadini di Pescara che sono scesi in strada con secchi d'acqua, tubi, pompe e ogni mezzo di fortuna per cercare di spegnere l'incendio che divampava in diverse zone della parte sud di Pescara. Alla fine siamo riusciti a spegnere l'incendio ma mi auguro che se c'è la mano dell'uomo i responsabili vengano puniti severamente e mi auguro che la mano che ha armato questo incendio bruci all'inferno».

leggi anche: Tre i punti d'innesco dell'incendio, aperta l'inchiesta sul dolo / FOTOGALLERY Il sindaco pronto a chiedere lo stato di calamità. Riunione della Regione sui fronti aperti più gravi nel Pescarese (Farindola, Città Sant'Angelo, Bolognano) e poi a Ortona, nel Teramano, ad Atri e nei pressi di Mosciano e a Casalbordino. Ferrovia bloccata

Masci ha riportato ieri in un'intervista a Rete 8 le parole secondo cui qualcuno va in giro ad accendere le micce per creare questo tipo di problema. "Se così fosse sarebbe gravissimo", ha aggiunto fornendo così lavoro alla Procura che indaga sulle cause del rogo. E sempre nell'intervista il sindaco è parso visibilmente commosso di fronte alle fiamme che stavano distruggendo la pineta dannunziana.

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Il sindaco in lacrime in diretta tv: incendio partito da 7 punti e qualcuno dice che c'è chi va in giro ad innescare le micce
Rogo di Pescara, l'intervista a Carlo Masci di Enrico Giancarli nella diretta fb su Rete 8: dal racconto all'emozione

Oggi è il giorno del dolore, della conta dei danni, ma anche delle prime polemiche.

Durissimo il Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, nei confronti della Regione. «La Regione ha chiesto mezzi e risorse a Roma. Peccato che è la stessa Regione che ha tagliato quasi 200mila euro ai vigili del fuoco per la campagna antincendio boschivo 2021, ed è quindi inutile piangere sul latte versato. Faccia piuttosto il suo dovere di ente pubblico cui ricade la responsabilità della tutela del patrimonio boschivo: ripristini subito i fondi e ci metta quindi in condizioni quantomeno di limitare i danni», ribadisce in una nota Elio D'Annibale, segretario abruzzese del Conapo, che da settimane denuncia il «gravissimo errore commesso dalla giunta regionale che, rispetto all'anno scorso, ha tagliato un quarto delle risorse economiche destinate ai vigili del fuoco per la lotta attiva agli incendi boschivi».  E ancora: «Dobbiamo rilevare, ancora una volta, una gestione dilettantistica e incomprensibile del dispositivo di soccorso messo in campo. Infatti - termina il segretario del Conapo - a fronte di squadre fatte arrivare da fuori regione, con spese abnormi e tempi di intervento dilatati, rileviamo che ce ne sono altre a lavoro da più di un giorno ininterrottamente e senza un adeguato supporto neanche per le necessità più impellenti. Sarebbe bastato richiamare in servizio i vigili del fuoco abruzzesi oggi liberi, come si è fatto tante altre volte in situazioni analoghe».

Punta l'indice anche Italia Nostra. In una nota - condivisa daò coordinamento “SalviAmo gli alberi di Pescara” composta dalle associazioni : Archeoclub - Ecoistituto Abruzzo – Italia Nostra sezione “Lucia Gorgoni” di Pescara - I Gruppo Unitario Foreste Italiane - Mila Donnambiente - Le Majellane – CONALPA delegazione Pescara –Chieti - Comitato Strada Parco Bene Comune – AIAPP – La Gallina Caminante - sottolinea come la  Riserva sia stata "tradita dal degrado in cui versava, era sfruttata e abbandonata": "L’incendio è stato fomentato dalla frammentazione della vegetazione arborea a causa dei tagli eccessivi, ricordiamo che nella Riserva ultimamente sono stati tagliati più di 300 alberi! In tal modo sono aumentati gli spazi tra gli alberi che hanno favorito l’ossigenazione del fuoco, incrementato dalla spazzatura materiale di base altamente infiammabile (gomme, carta, plastica ecc.). I cittadini hanno raccontato che vicino al Comparto 5 vi è uno sfasciacarrozze che ha avuto un ruolo importante nell’alimentare l’incendio, hanno sentito esplosioni fortissime di serbatoi e bombole di gas, visto bruciare gomme e carrozzerie".

WWF ABRUZZO. Anche il delegato regionale del Wwf Filomena Ricci interviene dopo gli incendi di ieri nelle province di Pescara, Chieti e Teramo e si rivolge alla giunta regionale: «Quello che chiediamo è un ripensamento del sistema di gestione dei roghi in Abruzzo e di conseguenza un commisurato stanziamento di fondi, in modo che la prevenzione antincendio diventi un obiettivo chiaro e fondamentale per la nostra Regione, anche in considerazione del clima che sta cambiando». Dopo aver fatto un'analisi sulle risorse disimpegnate dalla Regione, anche il Wwf come il Conapo, rimarca come la Giunta Marsilio abbia dato da poco ridotto di quasi 200mila euro "i fondi per finanziare l'attività dei vigili del vuoco impegnati a prevenire e spegnere incendi". E aggiunge: "Sono stati ridotti anche i fondi per le Riserve Naturali Regionali, il cui personale svolge una preziosa funzione di controllo e presidio del territorio e promuove interventi di comunicazione e formazione, anch'essi alla base delle politiche di prevenzioni incendi. Si è preferito dare soldi a fondo perduto a una squadra di calcio, il Napoli, perché venga in ritiro nella nostra Regione piuttosto che investirli per tutelare il territorio".

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