Imprese, in 19.144 chiedono la patente per la sicurezza 

Il decreto pubblicato in Gazzetta, ma a nove giorni dal via le domande sono bloccate

PESCARA. La patente a punti per i cantieri interessa oltre 19mila imprese abruzzesi. Il numero è stato elaborato dall’Ufficio studi della Cgia su dati Unioncamere-Infocamere-Movimprese.
A due mesi dalla presentazione alle parti sociali, il decreto attuativo per la patente a crediti messo a punto dal Ministero del Lavoro è stato pubblicato due giorni fa in Gazzetta Ufficiale. «Ma a poco più di una settimana dal 1° ottobre, data dall’entrata in vigore della nuova misura, siamo ancora in attesa che l’Ispettorato Nazionale del Lavoro approvi la circolare esplicativa», esordisce la Cgia nel suo dossier di denuncia, «e solo dopo aver consumato anche questo passaggio, le aziende interessate da questa novità legislativa potranno collegarsi digitalmente al portale e presentare la domanda».
Pertanto, 832.500 imprese in Italia, composte da edili, dipintori, piastrellisti, elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, falegnami, serramentisti, fabbri, lattonieri, carpentieri, etc., si ritrovano ad essere ostacolate dalla burocrazia ministeriale. «Ma nonostante lo sconforto», rimarca la Cgia, «mantengono viva la speranza che i tecnici dell’Ispettorato riescano a licenziare la circolare esplicativa e a rendere operativa la piattaforma almeno 3/4 giorni prima della scadenza del 1° ottobre».
Con l’introduzione della patente a crediti, l’intento del legislatore è quello di prevenire e contrastare il lavoro irregolare e aumentare la sicurezza nel comparto delle costruzioni. Ma i 59 giorni di ritardo, intercorsi tra il 23 luglio scorso, data di presentazione del decreto alle parti sociali, e venerdì scorso, il giorno della pubblicazione in Gazzetta, ha generato un ostacolo enorme.
La mancanza della circolare esplicativa dell’Inl crea, di fatto, una voragine conoscitiva in merito alla prassi amministrativa per individuare concretamente i termini e le modalità. In assenza di questa circolare infatti, la piattaforma digitale dove le imprese interessate dovranno presentare la domanda non è ancora disponibile. Va aggiunto che tra le 832.500 attività interessate a richiedere la patente a crediti, oltre 320mila (quasi il 40%) sono costituite da artigiani, molti dei quali stranieri, che non hanno dipendenti. Perciò, non potendo contare sull’apporto di alcun collaboratore, dovranno ottemperare gli adempimenti richiesti dalla legge avvalendosi della consulenza di un tecnico, per la parte che riguarda ambiente e sicurezza, e di un commercialista, nel caso si debba dimostrare il possesso della certificazione di regolarità fiscale, quando prevista dalla legge.
Nasce da questo intoppo la richiesta di proroga avanzata dalla Cna, che si è posta contro i costruttori dell’Ance e la Cgil. Ma Il Ministro del Lavoro ha scartato l’ipotesi di slittamento di tre mesi, anche se alla luce della confusione venutasi a creare, in molti si auspicano che, almeno sino alla fine di quest’anno, sia prevista una fase di accompagnamento che - a eccezione degli infortuni mortali o gravi - includa anche la sospensione della decurtazione dei crediti.
La Cgia ritiene che la patente a crediti possa essere uno strumento che può agevolare l’attività degli enti pubblici preposti ai controlli: in un’unica banca dati disporranno dell’intera platea delle imprese che operano nel mondo dei cantieri, potranno monitorarla attentamente e individuare le aziende più a rischio in materia di sicurezza.
«Ma con questo nuovo strumento», sostiene sempre la Cgia, «difficilmente si riuscirà a ridurre pesantemente il numero degli infortuni e delle morti bianche in questo settore. Per contrastare queste tragedie, invece, bisognerebbe aumentare sensibilmente il numero dei controlli ed eseguirli con più efficacia».
La regione che conta più imprese interessate a ottenere la patente a punti è la Lombardia: tra edili, elettricisti, termoidraulici, fabbri, serramentisti, etc., l’ammontare complessivo è di 144mila attività. Seguono il Lazio con 83.500 imprese e la Campania con 77mila. L’Abruzzo ne ha 19.144 così suddivise: 7.942 società di capitali; 2.089 società di persone; 8.631 imprese individuali; 482 tra cooperative e consorzi.
In Italia intanto si registrano oltre mille morti sul lavoro e quasi 600mila infortuni all’anno. I cantieri sono tra i luoghi di lavoro più a rischio di incidenti mortali, in particolare per la caduta dall’alto, per seppellimento a seguito di lavori di sbancamento e per soffocamento a seguito di interventi in ambienti confinati. Purtroppo, nei primi mesi di quest’anno la situazione è peggiorata. Tra gennaio e luglio il numero totale dei decessi ha interessato 577 persone, 18 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, che in Italia ha fatto registrare 1.041 vittime di cui 36 in Abruzzo.
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