Imu, il Pd chiede nuovi sconti il Comune: è impossibile per ora
L’opposizione sostiene che ci sono 4 milioni di euro in più in bilancio da utilizzare per gli sgravi Ma Filippello avverte: «Non è detto che tutti i soldi versati dai cittadini restino nelle casse dell’ente»
PESCARA. Mancano poco più di due mesi alla scadenza del pagamento della prima rata dell’Imu, fissata per il 17 giugno e i cittadini non sanno ancora quanto dovranno versare. La situazione è ancora confusa, perché dal governo non arrivano indicazioni. Si sa solo che il 23 di questo mese scade il termine per i Comuni per comunicare eventuali modifiche alle aliquote, in caso contrario verranno applicate quelle dell’anno scorso.
La richiesta del Pd. E in vista di questo appuntamento, ieri il Pd è uscito allo scoperto proponendo all’amministrazione comunale nuovi sconti per i contribuenti. «Ci sono quattro milioni in più quest’anno per abbassare le aliquote», ha avvertito il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio, «ma una possibile e auspicata riduzione dell’imposta sulla casa viene tuttora ignorata dall’amministrazione comunale, nonostante l’approssimarsi della scadenza per la revisione delle relative aliquote». Il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio ha già detto che presenterà una richiesta all’amministrazione affinché predisponga una delibera con gli sconti da far esaminare ad uno dei prossimi consigli comunali.
«Con la Legge di stabilità, approvata il 24 dicembre 2012», ha spiegato Del Vecchio, «lo Stato ha soppresso, da una parte, la quota di imposta ad esso dovuta sugli immobili diversi dall’abitazione principale e, dall’altra, il trasferimento ai Comuni del fondo sperimentale di riequilibrio determinando così, per il Comune di Pescara, un risultato positivo di oltre 8 milioni di euro». Questa cifra, secondo il Pd, andrebbe ridotta del 50 per cento, considerando la quota che l’ente dovrà versare al fondo di solidarietà comunale. Insomma, dovrebbero così rimanere 4 milioni da destinare alla riduzione delle aliquote. «Un’aspettativa fortemente attesa», ha sottolineato Del Vecchio, «in un momento in cui la crisi economica risulta ancora più dura per il consistente calo dei consumi e della perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro».
La risposta del Comune. Ma dall’assessore ai tributi e al bilancio Massimo Filippello è arrivata una doccia fredda. «Il Pd, al solito», ha osservato, «spara numeri della lotteria e mentre giovedì avevamo, sempre secondo i democratici, un’eccedenza di versamenti Imu pari a 8 milioni di euro, in appena 24 ore questa cifra è scesa a 4 milioni. La verità è che i conti di una pubblica amministrazione sono una cosa seria e richiedono serietà anche dai consiglieri di minoranza». «Ad oggi», ha proseguito l’assessore, «non abbiamo idea di quale possa essere l’entità dei maggiori versamenti Imu, visto che il governo ci ha riservato una nuova sorpresa, ossia la costituzione di un fondo di solidarietà, al quale tutti i Comuni saranno chiamati a versare le maggiori somme incassate dalla riscossione dell’Imu e che per Pescara potrebbe tradursi anche in un maxi salasso da 7 milioni e mezzo di euro. In questa condizione di caos e incertezza non possiamo permetterci una rimodulazione delle imposte, al di là delle strumentalizzazioni del Pd». «Piuttosto», ha detto Filippello, «chiediamo ai consiglieri del Pd di farsi portavoce presso i propri parlamentari , affinché venga cancellata l’Imu». «I tempi sono ristretti», ha concluso l’assessore, «visto che la legge impone il 23 aprile come termine ultimo per la rimodulazione delle aliquote, ma a oggi nessuno sa qual è il nostro reale margine di manovra».
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