Inchiesta Sanità, perquisita la casa di Febbo e telefonino sequestrato a Sospiri
La Procura indaga sulle attività di Marinelli. Per l'ex assessore si fa riferimento alla gara del project financing del polo oncologico dell'ospedale di Chieti. Per il presidente del consiglio regionale ipotizzati favori in cambio di assunzioni e finanziamenti elettorali. Un mese fa cellulare sequestrato a Paolucci
PESCARA. La guardia di finanza e la squadra mobile bussano alle porte della politica nell'ambito dell'inchiesta sugli affari dell'imprenditore della sanità Vincenzo Marinelli. E questa mattina hanno perquisito l'abitazione del consigliere regionale Mauro Febbo e sequestrato il telefonino del presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, entrambi rappresentanti di Forza Italia, in esecuzione del decreto emesso dal sostituto procuratore Andrea Di Giovanni che coordina l'intera inchiesta.
Le ipotesi di accusa sono di corruzione (Febbo) e associazione per delinquere e concorso in corruzione (Sospiri). Sia l'ex assessore che l'attuale presidente del consiglio regionale sono nell'elenco dei quindici indagati insieme a un altro politico, l'ex assessore alla Sanità Silvio Paolucci (Pd), nei cui confronti però non risulta vi sia alcun decreto (è stato smentito dallo stesso interessato e il cellulare gli era già stato sequestrato ).
Argomento centrale dell’inchiesta è la sanità che rappresenta il fulcro delle attività di Marinelli, che però svolge anche una regolare attività di intermediazione in altri settori.
In particolare, nel decreto di perquisizione che interessa Febbo si fa riferimento a un episodio che risale all'8 maggio 2020. Quando, secondo le successive informative della Finanza, l'ex assessore e consigliere di maggioranza avrebbe ricevuto contanti in cambio dell'impegno di far bandire la gara per l'esecuzione del project financing del nuovo polo oncologico dell'ospedale di Chieti. I finanzieri sono quindi andati alla ricerca della documentazione e del materiale (pc, tablet, appunti, registri) relativo ai rapporti tra lo stesso Febbo e Marinelli.
Per quanto riguarda Sospiri viene fatto riferimento al 2019 quando, dalle indagini della squadra mobile sarebbe emerso il "totale asservimento" del presidente del Consiglio regionale agli interessi privati di Vincenzo Marinelli e delle società a lui ricondicibili. La Procura sospetta che Sospiri avrebbe preso l'impegno di affidare incarichi dirigenziali in ambito sanitario e regionale a persone di fiducia di Marinelli in cambio di assunzioni e finanziamenti elettorali. Per questi motivi ha ritenuto opportuno sequestrare l'Iphone di Sospiri in modo di andare a "caccia" di chat, testi e messaggi con Marinelli e altre persone.
Il commento di Sospiri. “Ho ricevuto un avviso di garanzia nel quale mi si addebitano rapporti con l'imprenditore Marinelli per assunzioni e finanziamenti che avrebbero dovuto avere presunte ricadute elettorali. Mi è stato chiesto di consegnare il mio Iphone per consentire approfondimenti d’indagine su presunte conversazioni, e ovviamente l’ho affidato nelle mani degli inquirenti. Ora attendo fiducioso l’esito di tali verifiche con estrema serenità sia sul versante delle presunte assunzioni sia su quello dei presunti finanziamenti elettorali”.
"Ho informato per quanto possibile il Consiglio regionale sui contenuti dell'inchiesta che mi riguarda", ha aggiunto Sospiri parlando all'Ansa, "e ho detto che sono in attesa di conoscere ogni addebito e che sono a disposizione della magistratura. Quando sarò a conoscenza dei contenuti dell'accusa e sarò in grado di rispondere in modo adeguato e convincente e la questione sarà risolta, resterò al mio posto: in caso contrario sarò costretto a rimettere il mandato, in quanto eletto dall'intero Consiglio regionale".
Il commento del presidente della giunta regionale Marsilio. "Piena fiducia nell’operato della magistratura e nei comportamenti di Sospiri e Febbo, nella certezza che sapranno chiarire la loro totale estraneità ai fatti oggetto di indagine. A tal proposito, si augura che i doverosi accertamenti della Procura possano avvenire nel minor tempo possibile, fugando ogni ombra che possa turbare la serenità dell’attività istituzionale".
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