Insegnanti precari «Noi e il sogno di un posto fisso»

Manuela e Maria Grazia raccontano le loro emozioni alla notizia delle 482 assunzioni nelle scuole abruzzesi

PESCARA. In che modo gli insegnanti pescaresi reagiscono alla notizia, diramata ieri dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, delle 482 assunzioni in ruolo nella regione per l'anno scolastico 2012/2013? Le risposte sono poco fiduciose, anche se c'è chi non smette di sperare. Il pessimismo scaturisce dal modo in cui gli insegnanti vengono reclutati, soprattutto per gli ambiti in cui lo scorrimento è da sempre più lento, come quello filosofico. Anche i docenti di scuola primaria, in passato apparentemente più agevolati, svelano di essere demotivati.

Il reclutamento, secondo ciò che spiega Claudio Rossi della Cisl, avverrà su un "doppio binario: «Una parte dei docenti sarà presa dalla graduatoria permanente, di cui fanno parte coloro i quali hanno superato un concorso a cattedra senza vincerlo e sono risultati, quindi, idonei. Un'altra parte arriverà dalla seconda fascia, categoria che raggruppa quelli che si sono abilitati attraverso la vecchia Ssis, attraverso abilitazioni speciali riservate a chi già lavora all'interno delle scuola e attraverso il recente Tfa».

Tutti sperano nel cosiddetto "concorsone", che lo stesso ministro Profumo aveva ipotizzato a dicembre del 2011, questo, infatti, potrebbe interessare circa trecentomila persone. Intanto, però, si commenta la notizia certa. «Non credo nei numeri così grandi», dice una precaria, Manuela Leandri, quarantacinquenne maestra di scuola primaria, «le cifre vanno sparse su tutto il territorio e, tenendo conto di ogni provincia, si ridimensionano molto. I posti per la scuola primaria in provincia di Chieti, ad esempio, sono diciotto e verranno riempiti attraverso il "doppio canale", quindi non credo che arriveranno anche a me. Naturalmente spero, ma ormai la mia prima supplenza risale addirittura al 1995 e mi sono vista passare avanti tante persone. Ogni volta che il mio turno si avvicinava usciva fuori qualche nuovo concorso e si attingeva da lì, quindi indietreggiavo inesorabilmente. Che tristezza. L'anno scorso, ad esempio, sono entrate solo quattro persone in tutta la mia provincia», continua, «di queste quattro alcune sono state prese dalla graduatoria ad esaurimento e altre dalla seconda fascia. Nonostante fossi idonea ed abilitata dopo i concorsi a cui ho partecipato in passato, non essendo tra le prime, ho dovuto aspettare ancora. Con questi numeri, purtroppo, credo che i tempi saranno comunque lunghissimi».

Maria Grazia è una quarantenne precaria che fa la maestra nella scuola dell'infanzia ed è tra le possibili assunte: «Ogni volta che, come precaria, sono stata costretta a cambiare scuola i disagi sono stati notevoli: colleghi diversi, alunni diversi, metodi diversi. Ogni giorno in attesa della telefonata e di una nuova sede. Da giovane pensavo che superando i concorsi avrei potuto iniziare immediatamente a lavorare, ma non è stato così: ho dovuto fare moltissime supplenze e partecipare a corsi e a master per aumentare il mio punteggio. Una trafila infinita. Toccata a me e a tantissime altre persone. Dopo tanti anni e tanti sacrifici, il ruolo sarebbe un traguardo fantastico. Sarei davvero felice. Magari fossi io. Lo merito. ». Per ora, non resta che incrociare le dita.

Marinica Rivolta

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