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L’impegno dell’assessore: prossima Tari più ridotta

Piano per risparmiare sui costi dei servizi di Attiva: porta a porta più esteso e autogestione della spazzatura per gli stabilimenti. Il Pescara pulirà lo stadio

PESCARA. La base di partenza è 1 milione e 60mila euro di risparmi che andranno a incidere sul canone 2015 corrisposto dal Comune alla società partecipata Attiva. Un gruzzoletto che, in base a quanto annunciato dalla maggioranza di centrosinistra, produrrà dal prossimo anno «un alleggerimento della pressione fiscale grazie alla riduzione della Tari».

Difficile calcolare oggi di quanto sarà abbassata l’imposta. Ma documenti alla mano, dopo sei mesi di amministrazione, la previsione è di abbassare i costi della municipalizzata che si occupa di gestione dei rifiuti e igiene urbana da 15 a 14 milioni. Una razionalizzazione del 6,5 per cento, ottenuta attraverso una serie di accorgimenti: ampliamento della raccolta differenziata porta a porta, attualmente ferma al 30%, realizzazione della seconda ricicleria a Fosso Grande, dismissione del mattatoio, affidamento alla Pescara calcio della pulizia dello stadio Adriatico durante le partite.

E poi la stabilizzazione di 60 lavoratori interinali, un miglioramento della raccolta negli stabilimenti e nei mercati e un abbassamento del livello di indebitamento di Attiva nei confronti della banca Caripe. Tutte azioni che, come ha spiegato il sindaco Marco Alessandrini durante l’incontro di ieri con l’assessore all’Ambiente Paola Marchegiani, il dirigente del dipartimento amministrativo Guido Dezio, il direttore generale di Attiva Massimo Del Bianco e il tecnico Sandro Di Scerni, consentiranno «un efficientamento del servizio e un abbattimento dei costi».

I costi dei rifiuti. In base alle stime del manager della municipalizzata Attiva, ogni anno il Comune spende in media 10 milioni per smaltire la spazzatura indifferenziata: 130 euro a tonnellata a cui si aggiungono le spese per gli ingombranti. La percentuale di raccolta differenziata è attestata al 30% e il porta a porta è attivo solo in alcuni quartieri periferici. Solo per separare il multimateriale pesante da quello leggero, ossia il vetro dalla plastica e dall’alluminio che vengono raccolti insieme nei cassonetti blu, si spendono 480mila euro all’anno (80 euro a tonnellata a fronte delle 6mila annue raccolte). Troppo bassi sono i rifiuti urbani compostabili: 6.500 tonnellate rispetto a un potenziale tra 15 e 20mila.

Gli impegni del Comune. La parte più consistente dei rifiuti urbani prodotti deriva da scarti di cibo e residui di potatura, che potrebbero essere recuperati ricorrendo a un apposito processo di compostaggio. «La Regione», spiega Marchegiani, «ha stanziato 2,5 milioni di euro per realizzare un impianto di compostaggio a servizio dell’area metropolitana vasta e che consentirà di abbattere i costi di trasporto fuori Regione. Le economie prodotte, tra 1 e 1,5 milioni, si potrebbero utilizzare anche per la raccolta porta a porta».

Il porta a porta. Dopo l’approvazione della delibera di riequilibrio finanziario, l’amministrazione ha scelto di mettere in campo una serie di interventi che andranno a incidere sul canone 2015 di Attiva. Nel dettaglio si prevede di potenziare e ottimizzare la raccolta differenziata porta a porta da maggio, estendendola in via Raiale e a San Silvestro con un investimento di 700mila euro (70% finanziato dalla Regione e il 30% da Attiva), costruire la seconda ricicleria (è in fase avanzata l'acquisizione di un'area a Fosso grande), procedere a un progetto di separazione a monte del multimateriale pesante da quello leggero ed estendere la differenziata nei mercati all’aperto e negli stabilimenti. «Ogni proprietario di concessione», aggiunge Marchegiani, «dovrà definire un’area accessibile ad Attiva dove gestire i rifiuti. In questo modo si eviterà il fastidio della spazzatura accumulata sul lungomare». Accorgimenti che dovrebbero produrre un risparmio di 176mila euro.

Stadio e mattatoio. Le altre voci che incidono sulla tabella delle perdite di Attiva riguardano i costi di esercizio del mattatoio, 231mila euro all’anno, e la pulizia dello stadio Adriatico, 3.000 euro a partita. Per questa ragione si è deciso di dismettere il mattatoio e imporre alla Pescara calcio di accollarsi le spese per la pulizia della pista di atletica, dell’anello esterno del campo da gioco e degli spalti. Discorso analogo è stato fatto agli utilizzatori delle aree portuali, in modo da recuperare altri 126.500 euro.

Concorso per i precari. Una buona notizia arriva per i 60 interinali di Attiva: ci sarà un bando pubblico per la stabilizzazione del personale da luglio, in modo da usufruire degli sgravi Irap e dei contributi previsti nel Jobs Act: 330mila euro nel 2015 e 400mila nel 2016. Da questa manovra restano fuori i 30 stagionali.

Il tasso di indebitamento. Nel 2014 il Comune ha trasferito ad Attiva 20 milioni e 790 mila euro. Spiega Del Bianco: «L’esposizione debitoria è oggi di 1 milione e 900mila euro, lo scorso anno oscillava tra i 7,5 e i 10 milioni di euro. Nel 2015 la previsione è di 3 milioni e 850 mila euro». L’impegno di Attiva nei confronti della Caripe a pagare le fatture e contenere i ritardi consentirà un risparmio di circa 200mila euro.

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