MANOPPELLO

La Dayco non licenzia più: sciopero sospeso 

Svolta nella trattativa tra azienda e sindacati sui tagli all’organico: allo studio un piano per ridurre i costi di produzione nei tre stabilimenti abruzzesi (Manoppello, Chieti e Colonnella)

MANOPPELLO. Si avvia a soluzione la crisi alla Dayco europe, con i suoi tre stabilimenti di Manoppello, Chieti e Colonnella, che aveva annunciato 135 esuberi a fronte delle circa 600 maestranze nei libri paga. Uno spiraglio si è aperto dopo l'incontro che la Rsu e i sindacati di Filctem Cgil Abruzzo Carlo Petaccia, Femca Cisl Abruzzo-Molise Franco Zerra e Uiltec Uil Abruzzo Giovanni Cordesco, hanno avuto con la società. Tema sul tavolo della trattativa, l'abbassamento del costo di produzione, il motivo per cui l'azienda, ritenendolo alto, avrebbe deciso per la riduzione dei ranghi lavorativi.
La Dayco opera nel settore dell'automotive. Produce cinghie di trasmissione per i motori con 230 addetti a Manoppello, 320 a Chieti Scalo, compresi gli impiegati della direzione aziendale, e 50 a Colonnella. A Chieti sono previsti 25 esuberi negli uffici, 30 nello stabilimento uno, 20 nel settore Ricerca e sviluppo. Per quanto riguarda Manoppello, invece, il taglio riguarderebbe 20 persone dello stabilimento tre e 40 del magazzino. L’azienda, dopo la protesta e gli scioperi dei lavoratori, ha mostrato il suo interesse a trovare soluzioni al fine di scongiurare i licenziamenti annunciati. «Abbiamo scelto di sospendere la sciopero dopo la volontà della Dayco di aprire un tavolo di contrattazione», spiegano Petaccia, Zerra e Cordesco, «l'altro ieri, nella sede di Confindustria, ci siamo incontrati per avviare un confronto proprio su produttività e competitività dei tre stabilimenti». L'incontro è stato fruttuoso per entrambe le parti, che hanno concordato la stesura di un piano industriale capace di rilanciare il prodotto nel mercato nazionale e internazionale.
«Le preoccupazioni sono tante per le famiglie dei lavoratori, ma l’azienda ci ha posto un problema dell’elevato costo del prodotto rispetto a quello del mercato», fanno presente i tre sindacalisti, «e oggi siamo pronti a trattare per una soluzione capace di mettere insieme l’efficientamento e il mantenimento degli attuali stabilimenti e i livelli occupazionali». Ora il tavolo di concertazione andrà avanti e si svilupperà su due livelli, uno aziendale con l’obiettivo di ottimizzare la produzione, l'altro in Confindustria per individuare percorsi di riduzione del costo del prodotto finale. Una possibilità per l’azienda è l'accesso ai fondi tramite bandi regionali ed europei. In ogni caso Dayco ha assicurato di non voler procedere a licenzianti, se non su base volontaria.
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