PESCARA

La protesta contro il G7: vogliamo pace, non forziamo le zone rosse 

Giovedì prossimo 24 ottobre il corteo con Rifondazione comunista e Avs In prima fila sindacati, associazioni e studenti: «Basta guerre nel mondo». Attesi in 500

PESCARA. Potrebbero essere più di 500 e potrebbero arrivare anche da fuori Abruzzo i manifestanti No G7 che, giovedì prossimo 24 ottobre, saranno in corteo «contro la guerra economica, sociale e militare». Nell’ultimo giorno del G7 Sviluppo, proprio poco dopo la conferenza stampa di chiusura del ministro degli Esteri Antonio Tajani fissata alle ore 15 all’auditorium Flaiano, partirà la protesta pacifica nel centro di Pescara.

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Il raduno è previsto al largo della Madonnina alle 17.30; poi alle 18 la partenza verso il lungomare Matteotti, via Trilussa, via Ravenna, corso Vittorio Emanuele, viale Muzii, riviera e piazza Salotto per il comizio su un furgone scoperto trasformato in palco. Un corteo pacifico ma presidiato dalle forze dell’ordine: l’allerta è massima per evitare attentati e scontri in un momento di tensione internazionale senza precedenti. La marcia anti G7 è l’apice del controvertice organizzato dal fronte del no: «Il G7 sarà l’ennesima kermesse di propaganda, blindata e pagata con i soldi dei contribuenti (finora un milione e 100mila euro) con i quali stanno organizzando una vera e propria passerella», recita il volantino che sta passando di mano in mano e di cellulare in cellulare per chiedere di partecipare.

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RIFONDAZIONE E AVS Del Coordinamento No G7 – il logo sono due tartarughe con i simboli della pace sul guscio – fanno parte due partiti politici, Rifondazione comunista e Alleanza Verdi e Sinistra: sul furgone-palco ci sarà il segretario nazionale di Rifondazione Maurizio Acerbo; ci sarà di certo anche il segretario regionale di Avs Daniele Licheri. «Manifesteremo per la pace e contro la guerra. Non cercheremo lo scontro con gli apparati della sicurezza», assicura Simona Barba, consigliera comunale di Avs-Radici in Comune. Insieme alla Cgil, Cobas, associazioni, in corteo ci saranno anche gli studenti. Proprio per questo, fare previsioni sul numero degli anti G7 è impossibile. Però Franco Rolandi della Filt Cgil sa già che sarà una manifestazione partecipata: ha depositato dichiarazioni e piantine del percorso alla Digos. «Il corteo non interesserà le zone rosse, abbiamo accolto la richiesta giunta dalla questura», assicura il sindacalista. Tra i promotori del corteo ci sono anche Coordinamento Disarmare la pace, disertare la guerra!, l’Anpi Pescara, Per il Clima Fuori dal fossile! e Forum H2O.
LA CONTESTAZIONE «I governi del G7», recita ancora il volantino, «hanno scelto di alimentare una folle corsa al riarmo da 10mila miliardi mentre a Gaza in corso un genocidio punto è in atto la quarta occupazione del Libano e si attacca all’Unifil. Si sperperano risorse preziose in armamenti, mentre milioni di persone nel mondo muoiono per fame, malattie curabili e mancanza di accesso all’istruzione punto di governi del G7 pensano di decidere chi possa vivere chi morire nel Mediterraneo e nel mondo e non affrontano l’emergenza climatiche ambientali per favorire le multinazionali».
«IN CORTEO» «Siamo democrazia e pace in movimento», dice Renato Di Nicola dell’Abruzzo Social Forum, «siamo determinati a camminare in corteo per le strade della nostra città gridando forte che non vogliamo guerre e che la pace si costruisce rispondendo alle esigenze di vita e di giustizia dei popoli e facendo tacere le armi, esattamente quello che il G7, che si sente padrone del mondo quando ne è solo una parte, non fa». Di Nicola assicura: «Non attaccheremo le cittadelle armate di paura, spreco e insicurezza delle zone rosse perché non siamo un vertice opposto a un altro: siamo pluralità, diversità, umanità e territori, trasparenti che non si sentono vertice di nessuno, che non si nascono nei grigi palazzo del potere. Ci impegniamo a costruire giorno per giorno una economia, una socialità e vite alternative contro l’orrore delle guerre e di una economia che al centro ha solo il mercato e che discrimina».
il controvertice Il giorno prima del corteo, mercoledì alle 16 al teatro Cordova, ci sarà una tavola rotonda su “Le bugie dello sviluppo e del Piano Mattei, nella fase della guerra globale”: ci saranno il giornalista Paolo Cacciari, Franco Berardi “Bifo”, saggista, fra i fondatori della rivista A/traverso e Radio Alice, Antonio De Lellis del Cadtm Italia (Comitato per l’Abolizione dei debiti illegittimi) Marina Mannucci, giornalista e ambientalista, Soumalia Diawara, attivista maliano, padre Alex Zanotelli, missionario comboniano in Africa, ispiratore dei movimenti per la pace italiani, Moni Ovadia, attore e scrittore; contributi Video di Alberto Negri del Manifesto, Antonio Mazzeo dell’Osservatorio contro la militarizzazione nelle scuole e università ed Elena Basile, ex ambasciatore dell’Italia in Belgio.