FURTO ALLA BASILICA DEI COLLI
Ladri alla Madonna dei 7 Dolori: rompono tutto per rubare soldi
Nascosti in chiesa domenica sera, hanno agito di notte. Volevano raggiungere la nicchia della Vergine Maria, ma non ci sono riusciti
PESCARA. Volevano soldi. E li hanno cercati ovunque, nella basilica e in sagrestia, provando a rompere tutto ciò sembrava contenere denaro, senza lasciare nulla di intentato. Si sono dovuti accontentare di un bottino piuttosto povero i ladri che nella notte tra domenica e lunedì hanno rubato nella basilica della Madonna dei Sette dolori, approfittando della chiusura al pubblico della struttura. Non si sono preoccupati minimamente né del sistema di allarme né delle telecamere, che ci sono e generalmente funzionano, ma l’altra notte hanno dato forfait. E ieri mattina chi ha aperto il luogo di culto, attorno alle 5, si è accorto del disordine lasciato in giro e ha subito lanciato l’allarme, per avvertire il parroco, padre Vincenzo Di Marcoberardino.
È possibile che i ladri siano rimasti in chiesa domenica sera, dopo la celebrazione dell’ultima messa, e che si siano nascosti in qualche angolo o forse nel confessionale prima che andassero via tutti e che la basilica venisse chiusa per la notte. Un’ipotesi, questa, che deriva dalla mancanza di segni di effrazione sulle porte. Una volta rimasti soli si sono dati da fare ma non sono riusciti a raggiungere lo spazio che contiene la statua della Madonna dei Sette Dolori, cioè il punto di maggior valore e richiamo (non solo religioso), che in passato è già finito nel mirino dei ladri per via della corona.
Ci hanno provato ripetutamente a raggiungere la statua, colpendo più volte la parete attigua a una porta che conduce alla nicchia dove è conservata la statua. Sono riusciti a sbriciolare il muro, forse con qualche arnese, ma la porta non ha ceduto. E hanno rinunciato.
Poi hanno svuotato le cassette delle offerte e aggredito i candelabri, quelli che si accendono con l’introduzione delle monetine. Sono riusciti a scassinarne uno e a prelevare il denaro contenuto in una cassettina, mentre l’altro impianto dello stesso tipo è stato forzato in tutti i modi possibili, ma ha resistito ai colpi e ai tentativi di forzatura ed è rimasto chiuso. Altri candelabri, invece, sono stati ignorati, probabilmente per le difficoltà incontrate con i primi due. Non è stata risparmiata la sagrestia, che è stata messa a soqquadro: hanno frugato in armadi e cassetti e gettato a terra ciò che non interessava, verosimilmente perché cercavano denaro. Ed è per questo motivo, probabilmente, che hanno ignorato i calici.
Una volta scoperto l’accaduto, è stato lanciato l’allarme alla polizia che è intervenuta con il supporto del personale della Scientifica, per i rilievi. E gli esperti avrebbero rilevato delle impronte sulla cassetta per le offerte di un candelabro.
«È la prima volta che accade una cosa del genere da quando abbiamo il sistema di videosorveglianza. Purtroppo, l’altra sera non è entrato in funzione», ha commentato ieri il parroco facendo la conta dei danni che «sono stati consistenti mentre il bottino si potrebbe aggirare sui 40-50 euro. Non hanno toccato, però, gli spazi dove è riposta la statua della Madonna».
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