Lui violento e difficile Noemi sognava l’amore
Era noto alle forze dell’ordine, lo seguiva il Servizio per le tossicodipendenze Lei aveva scritto su Facebook: «Abbiamo detto per sempre e per sempre sarà»
SPECCHIA. Un ragazzo violento. A 17 anni era già in cura al Sert per uso di droghe leggere, aveva subito tre trattamenti sanitari obbligatori in un anno e aveva qualche guaio con la giustizia. Pur non avendo la patente, guidava regolarmente la Fiat 500 della mamma, fatto di cui si vantava con gli amici. Non riusciva a controllarsi, era irascibile con tutti, anche con la sua fidanzata, una studentessa ribelle e innamoratissima di lui, tanto da assecondarlo ogni volta, anche se il ragazzo la picchiava perché geloso e possessivo.
È questo il ritratto che gli investigatori fanno sulla personalità del fidanzato di Noemi Durini, che ha confessato il delitto della sedicenne scomparsa da Specchia all'alba del 3 settembre. Ciò che descrive meglio la personalità del giovane è un breve video, acquisito dai carabinieri, nel quale il 17enne, la scorsa settimana, è stato ripreso con un cellulare da un automobilista mentre rompe a colpi di sedia i vetri di una vecchia Nissan Micra parcheggiata per strada ad Alessano. L'auto sarebbe di una persona con la quale il giovane avrebbe avuto un acceso litigio pochi giorni dopo la scomparsa della minorenne e poco tempo dopo un alterco avuto con il padre di Noemi che si era recato ad Alessano, città in cui vive la famiglia del 17enne, per avere notizie sulla figlia. Ma c'è di più. Qualche settimana fa il ragazzo era stato denunciato alla Procura per i minorenni dalla mamma di Noemi, Imma Rizzo. La donna chiedeva ai magistrati di intervenire per far cessare il comportamento violento del ragazzo e per allontanarlo dalla figlia, che frequentava con qualche difficoltà l'istituto professionale 'Don Tonino Bello' di Alessano. Il fidanzato «era possessivo e geloso, non voleva che mia cugina vedesse altre persone, la picchiava», racconta Davide, cugino della vittima. L'unica conseguenza che ha prodotto la denuncia della mamma della 16enne è stato un inasprimento nei rapporti tra le famiglie dei due fidanzati. Forse a causa delle violenze subite la ragazzina, il 23 agosto, aveva condiviso di Facebook il post di 'Amor De Lejos, Amor De Pendejos' in cui si vede il volto emaciato di una ragazza alla quale la mano di un giovane imbavaglia la bocca. Sul polso del ragazzo c'è un tatuaggio con la scritta 'Love?'. «Non è amore se ti fa male. Non è amore - è scritto - se ti controlla. Non è amore se ti fa paura di essere ciò che sei. Non è amore, se ti picchia. Non è amore se ti umilia (...). Il nome è abuso. E tu meriti l'amore. Molto amore. C'è vita fuori da una relazione abusiva. Fidati!». Ma Noemi non si è fidata, ha voluto rischiare. All'alba del 3 settembre è uscita da casa per incontrare il fidanzato, forse dopo una telefonata, ed è stata uccisa. E pensare che un mese fa, il 12 agosto, i due avevano festeggiato il loro primo anno di fidanzamento. Noemi aveva scritto su Fb: «E non stupitevi se siamo ancora qua, abbiamo detto per sempre e per sempre sarà!».
È questo il ritratto che gli investigatori fanno sulla personalità del fidanzato di Noemi Durini, che ha confessato il delitto della sedicenne scomparsa da Specchia all'alba del 3 settembre. Ciò che descrive meglio la personalità del giovane è un breve video, acquisito dai carabinieri, nel quale il 17enne, la scorsa settimana, è stato ripreso con un cellulare da un automobilista mentre rompe a colpi di sedia i vetri di una vecchia Nissan Micra parcheggiata per strada ad Alessano. L'auto sarebbe di una persona con la quale il giovane avrebbe avuto un acceso litigio pochi giorni dopo la scomparsa della minorenne e poco tempo dopo un alterco avuto con il padre di Noemi che si era recato ad Alessano, città in cui vive la famiglia del 17enne, per avere notizie sulla figlia. Ma c'è di più. Qualche settimana fa il ragazzo era stato denunciato alla Procura per i minorenni dalla mamma di Noemi, Imma Rizzo. La donna chiedeva ai magistrati di intervenire per far cessare il comportamento violento del ragazzo e per allontanarlo dalla figlia, che frequentava con qualche difficoltà l'istituto professionale 'Don Tonino Bello' di Alessano. Il fidanzato «era possessivo e geloso, non voleva che mia cugina vedesse altre persone, la picchiava», racconta Davide, cugino della vittima. L'unica conseguenza che ha prodotto la denuncia della mamma della 16enne è stato un inasprimento nei rapporti tra le famiglie dei due fidanzati. Forse a causa delle violenze subite la ragazzina, il 23 agosto, aveva condiviso di Facebook il post di 'Amor De Lejos, Amor De Pendejos' in cui si vede il volto emaciato di una ragazza alla quale la mano di un giovane imbavaglia la bocca. Sul polso del ragazzo c'è un tatuaggio con la scritta 'Love?'. «Non è amore se ti fa male. Non è amore - è scritto - se ti controlla. Non è amore se ti fa paura di essere ciò che sei. Non è amore, se ti picchia. Non è amore se ti umilia (...). Il nome è abuso. E tu meriti l'amore. Molto amore. C'è vita fuori da una relazione abusiva. Fidati!». Ma Noemi non si è fidata, ha voluto rischiare. All'alba del 3 settembre è uscita da casa per incontrare il fidanzato, forse dopo una telefonata, ed è stata uccisa. E pensare che un mese fa, il 12 agosto, i due avevano festeggiato il loro primo anno di fidanzamento. Noemi aveva scritto su Fb: «E non stupitevi se siamo ancora qua, abbiamo detto per sempre e per sempre sarà!».