Mancini: «Era a rischio la segretezza della prova»
Il manager parla di «non inviolabilità del sistema» per giustificare lo slittamento E la Cisl denuncia: «Troppi ricoverati e pochi addetti, così aumenta la mortalità»
PESCARA. È stato rinviato alla fine dell’anno, e si svolgerà prima delle festività natalizie, il concorso per infermieri bandito dalla Asl. A gennaio ci saranno le prime 13 assunzioni. La conferma arriva dai vertici della Asl di Pescara. L’esame per i candidati, in totale 606 provenienti anche dalle regioni del Sud, doveva svolgersi il 19 ottobre scorso, ma è stato annullato e prorogato a causa di una smagliatura nella procedura burocratica il cui sistema non garantiva un alto livello di sicurezza e protezione dei quesiti.
Sulla questione arriva la risposta del direttore generale della Asl Armando Mancini che assicura: «Stiamo fissando un’altra data per il concorso, abbiamo dovuta spostarla poiché alcuni meccanismi non garantivano l’inviolabilità del sistema che mostrava falle nella procedura. È stato necessario rinviare l’appuntamento per migliorare e potenziare il grado di segretezza dei quesiti».
Ciò significa che qualcuno è riuscito a penetrare il sistema e venire a conoscenza dei test anticipatamente? Cauta e diplomatica la risposta del manager: «Il sistema non era inviolabile». Sulla cronica carenza di infermieri, ma anche di Oss( operatori socio sanitari) in ospedale, prevalentemente nei reparti di Medicina e Geriatria, lancia un appello Vincenzo Mennucci, segretario territoriale della Cisl Funzione pubblica. Il quale in una nota rilancia, come altri sindacati periodicamente, la difficoltà dei turni massacranti nei vari reparti ospedalieri: «Gli infermieri sono costretti a turni da dodici ore consecutive e le normative sull’orario di lavoro vengono trasgredite», ricorda Mennucci, «il personale delle unità operative lavora con la massima diligenza e professionalità malgrado lo stress psicofisico insostenibile dovuto dall’eccessivo carico di lavoro, tale da ridurre la lucidità nell’attività. Se risultano essere croniche le condizioni assistenziali nelle unità operative, tipo Geriatria e Medicina, ultimamente si stanno aggiungendo altri reparti, quali la Neurochirurgia, la Stroke Unit, l’Ematologia che oramai hanno tassi di occupazione superiori al 110%, ma con dotazioni organiche tarate per un tasso di occupazione dell’80%, con il risultato di una grave carenza organica, di infermieri e di Oss, e un ricorso a un utilizzo inappropriato degli operatori con richieste di effettuazione di turni di lavoro al limite, e a volte anche al di fuori della legalità».
«La Regione Abruzzo», sottolinea il sindacalista, «dichiara un numero di pazienti medio per infermieri dipendenti del sistema sanitario nazionale pari ad 11. Secondo studi internazionali la riduzione da 10 a 6 pazienti medi per infermiere abbatterebbe il rischio di mortalità del 20%». Quindi Mennucci propone le soluzioni per combattere le criticità legate alla carenza di personale in corsia: «Aumento delle dotazioni organiche, in maggior numero di Oss, possibilmente senza ricorrere all’utilizzo delle agenzie di lavoro interinali o cooperative che non garantiscono un adeguato controllo sulla regolarità dei professionisti, si vedano gli ultimi casi delle false infermiere; il potenziamento dell’assistenza territoriale; l’apertura di ambulatori infermieristici e degli ospedali di comunità».
Mancini, manager di una Asl con tremila dipendenti all’attivo, risponde alle osservazioni del sindacalista: «Siamo d'accordo con la Cisl sulla riduzione del ricorso agli interinali e lo stiamo già facendo, perché per quanto possibile è preferibile la soluzione dell’assunzione di ruolo. In generale, però, ricordiamo che siamo in regime di blocco delle assunzioni, dobbiamo rispettare il tetto stabilito dalla Regione nella misura di 167 milioni di euro. E quest’anno abbiamo anche il blocco del turn over, ciò vuol dire che non possiamo assumere più di una persona per due professionisti in organico che vanno in pensione». Il direttore sanitario Valterio Fortunato conferma che il concorso si farà «entro la fine dell'anno, prima di Natale e i risultati saranno resi noti nell’immediatezza. A gennaio partiranno le prime 13 assunzioni di infermieri».
Sulla questione arriva la risposta del direttore generale della Asl Armando Mancini che assicura: «Stiamo fissando un’altra data per il concorso, abbiamo dovuta spostarla poiché alcuni meccanismi non garantivano l’inviolabilità del sistema che mostrava falle nella procedura. È stato necessario rinviare l’appuntamento per migliorare e potenziare il grado di segretezza dei quesiti».
Ciò significa che qualcuno è riuscito a penetrare il sistema e venire a conoscenza dei test anticipatamente? Cauta e diplomatica la risposta del manager: «Il sistema non era inviolabile». Sulla cronica carenza di infermieri, ma anche di Oss( operatori socio sanitari) in ospedale, prevalentemente nei reparti di Medicina e Geriatria, lancia un appello Vincenzo Mennucci, segretario territoriale della Cisl Funzione pubblica. Il quale in una nota rilancia, come altri sindacati periodicamente, la difficoltà dei turni massacranti nei vari reparti ospedalieri: «Gli infermieri sono costretti a turni da dodici ore consecutive e le normative sull’orario di lavoro vengono trasgredite», ricorda Mennucci, «il personale delle unità operative lavora con la massima diligenza e professionalità malgrado lo stress psicofisico insostenibile dovuto dall’eccessivo carico di lavoro, tale da ridurre la lucidità nell’attività. Se risultano essere croniche le condizioni assistenziali nelle unità operative, tipo Geriatria e Medicina, ultimamente si stanno aggiungendo altri reparti, quali la Neurochirurgia, la Stroke Unit, l’Ematologia che oramai hanno tassi di occupazione superiori al 110%, ma con dotazioni organiche tarate per un tasso di occupazione dell’80%, con il risultato di una grave carenza organica, di infermieri e di Oss, e un ricorso a un utilizzo inappropriato degli operatori con richieste di effettuazione di turni di lavoro al limite, e a volte anche al di fuori della legalità».
«La Regione Abruzzo», sottolinea il sindacalista, «dichiara un numero di pazienti medio per infermieri dipendenti del sistema sanitario nazionale pari ad 11. Secondo studi internazionali la riduzione da 10 a 6 pazienti medi per infermiere abbatterebbe il rischio di mortalità del 20%». Quindi Mennucci propone le soluzioni per combattere le criticità legate alla carenza di personale in corsia: «Aumento delle dotazioni organiche, in maggior numero di Oss, possibilmente senza ricorrere all’utilizzo delle agenzie di lavoro interinali o cooperative che non garantiscono un adeguato controllo sulla regolarità dei professionisti, si vedano gli ultimi casi delle false infermiere; il potenziamento dell’assistenza territoriale; l’apertura di ambulatori infermieristici e degli ospedali di comunità».
Mancini, manager di una Asl con tremila dipendenti all’attivo, risponde alle osservazioni del sindacalista: «Siamo d'accordo con la Cisl sulla riduzione del ricorso agli interinali e lo stiamo già facendo, perché per quanto possibile è preferibile la soluzione dell’assunzione di ruolo. In generale, però, ricordiamo che siamo in regime di blocco delle assunzioni, dobbiamo rispettare il tetto stabilito dalla Regione nella misura di 167 milioni di euro. E quest’anno abbiamo anche il blocco del turn over, ciò vuol dire che non possiamo assumere più di una persona per due professionisti in organico che vanno in pensione». Il direttore sanitario Valterio Fortunato conferma che il concorso si farà «entro la fine dell'anno, prima di Natale e i risultati saranno resi noti nell’immediatezza. A gennaio partiranno le prime 13 assunzioni di infermieri».