Mare-monti, alla riunione c’era anche D’Alfonso
Penne, imbarazzo per la presenza dell’ex sindaco indagato per l’appalto Rifondazione comunista apre la polemica: «La vergogna continua»
PENNE. C’era anche Luciano D’Alfonso alla riunione, giovedì scorso alla Provincia, per parlare di ripresa dei lavori per la strada Mare-monti. L’ex sindaco non era stato invitato, ma si è presentato lo stesso all’incontro tecnico come dipendente dell’Anas. La sua presenza non è passata di certo inosservata al tavolo, cui erano presenti anche rappresentanti dell’amministrazione provinciale, della Regione e del Comune di Penne. Probabilmente, nessuno si aspettava di vedere D’Alfonso, indagato proprio per l’appalto della Mare-monti.
L’inchiesta giudiziaria si riferisce a quando era presidente della Provincia. Secondo l’accusa, D’Alfonso sarebbe stato il regista occulto dell’operazione organizzata per favorire il gruppo Toto nell’appalto. Insieme a lui, risultano indagati altri 12 imputati, tra cui il progettista Carlo Strassil, coinvolto anche nelle inchieste per gli appalti del G8 e del terremoto dell’Aquila, arrestato nel 2010. Le accuse, a vario titolo, vanno dalla corruzione alla truffa aggravata, dal falso ideologico alla concussione, fino alla violazione delle leggi ambientali. La prossima udienza davanti al giudice per l’udienza preliminare è fissata per il prossimo 6 dicembre.
Nel frattempo, sono ripresi gli incontri tecnici per cercare di sbloccare il primo lotto dell’appalto, congelato proprio dall’inchiesta della magistratura. Ma la Mare-monti, diventata una sorta di Salerno-Reggio Calabria abruzzese, continua a essere al centro delle polemiche. Ora anche per la presenza di D’Alfonso alla riunione di giovedì. «Ho invitato l’Anas e non lui personalmente», spiega il presidente della Provincia Guerino Testa, «non è colpa mia se si è presentato anche D’Alfonso. Io penso a sbloccare la Mare-monti e non alle vicende giudiziarie». Sarebbe stato il capo compartimento Anas Lelio Russo a decidere di portare l’ex sindaco alla riunione, probabilmente perché conosce molto bene l’appalto.
Rifondazione comunista, però, parla di «vergogna senza sosta». «Invitereste l’amministratore di condominio, indagato per una truffa relativa al vostro condominio, a una riunione condominiale?», chiede il segretario provinciale Corrado Di Sante, «eppure Provincia, Regione e Comune di Penne non hanno avuto alcun problema a partecipare a una riunione alla presenza di D’Alfonso, indagato proprio nella medesima vicenda Mare-monti». «È davvero una farsa», prosegue Di Sante, «alcuni politicanti in provincia di Pescara hanno veramente perso la bussola della decenza o forse, visti i precedenti, non l’hanno mai avuta. Ricordo che il consiglio provinciale si costituì parte civile nel processo».
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