Maresca: estraneo alle morti nelle terme
Il general manager del gruppo alberghiero indagato si difende: il batterio non era nei deceduti
PESCARA. «Quello che è successo rientra nelle normali dinamiche epidemiologiche, data la popolazione che ha frequentato le terme. Pseudomonas è un organismo ubiquitario, presente in tutte le acque, rilevato presso le terme in varianti e quantità perfettamente innocue. Peraltro Pseudomonas (unico batterio rinvenuto nelle acque termali), come confermato dagli stessi periti dell'accusa, non è stato rinvenuto nei deceduti né in nessuno dei casi di polmonite registrati». E’ la precisazione che arriva dal responsabile Marketing e comunicazione del Bluserena Spa in relazione all’inchiesta in cui è finito Silvio Maresca, general manager del gruppo alberghiero Bluserena. Maresca è accusato di omicidio colposo e di lesioni colpose nella veste di legale rappresentante delle Terme di Torre Canne di Fasano nel Brindisino insieme a due dirigenti delle terme, il pescarese Massimo Casciano (vice dirigente) e il pugliese Vittorio Valerio (85 anni, direttore sanitario delle terme). In seguito alla morte di una donna di 78 anni di Martina Franca, le terme furono chiuse e sottoposte a sequestro. Nei giorni successivi si seppe, poi, di altri due morti: un uomo di 67 anni di Padova e un 78enne di Taranto che a Torre Canne si stavano sottoponendo a terapie inalatorie. Gli accertamenti del pm rilevarono la contaminazione delle acque da parte del batterio Pseudomonas. Secondo la difesa dell’imprenditore degli alberghi, che sarà processato il 5 febbraio con rito abbreviato, quel batterio «è presente in tutte le acque e non è stato rilevato nei deceduti». Inoltre, spiegano anche di aver scelto il rito abbreviato per «mettere fine a uno stillicidio di sospetti cominciato nel 2009: è per questo che abbiamo chiesto il rito abbreviato essendo profondamente certi della correttezza del nostro operato».
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