Mascia: sulle opere decido io
Salta l’incontro con Teodoro, l’intesa è ancora lontana.
PESCARA. Un piano, che passa attraverso un prestigioso incarico del governo e arriva fino al consiglio regionale, è la chiave che potrebbe riportare la pace nella maggioranza, divisa sul Piano delle opere pubbliche. Lo scontro nel centrodestra va avanti. Teodoro, a letto con la febbre a 40, ha fatto saltare ieri sera il tavolo politico. Giovedì scorso, l’assessore aveva minacciato di riconsegnare deleghe e incarichi, perché si era visto modificare il Piano dal Pdl per accontentare Carlo Masci, assessore regionale e leader di Pescara futura. Il sindaco Luigi Albore Mascia ha assicurato che troverà in tempi brevi un accordo con Gianni Teodoro. Ma ieri, nel giorno dell’arrivo a Pescara del presidente della Camera Gianfranco Fini, negli ambienti politici si è tornato a parlare con insistenza di un piano, di cui il sindaco ha detto di non essere a conoscenza.
PIANO SEGRETO Ecco cosa prevede. Per Giovanni Dell’Elce, deputato del Pdl, si parla da tempo di una nomina prestigiosa da parte del governo. Secondo indiscrezioni, l’ex sottosegretario dovrebbe andare a guidare l’Authority dell’energia. Questo incarico costringerebbe Dell’Elce a lasciare il posto alla Camera che verrebbe ricoperto dal primo dei non eletti del Pdl: il consigliere regionale Lorenzo Sospiri. Dato che la carica di parlamentare non è compatibibile con quella di consigliere regionale, anche Sospiri sarebbe costretto a lasciare il posto alla Regione al primo dei non eletti del Pdl che, guarda caso, è Maurizio Teodoro, fratello maggiore dell’assessore comunale ai lavori pubblici Gianni Teodoro. «Non so nulla di tutto ciò, nessuno mi ha chiamato», ha commentato Maurizio Teodoro. «Fantapolitica», l’ha definita invece Sospiri, che è anche capogruppo in Comune e presidente provinciale del Pdl.
TEODORO INFLUENZATO Era stato convocato per le 19,30 il tavolo politico chiarificatore, quello che avrebbe dovuto riportare la pace nella maggioranza. Ma l’incontro non si è svolto, perché Teodoro è ancora a letto con la febbre altissima. Intanto, nel centrodestra non si placa lo scontro sul Piano triennale delle opere pubbbliche, innescato dopo una riunione, avvenuta mercoledì scorso, tra Albore Mascia, Sospiri e Masci. In quella riunione Masci avrebbe ottenuto dal Pdl lo spostamento di 3 milioni di euro destinati ai lavori nelle periferie, voluti da Teodoro, all’arredo urbano del centro. Inoltre, Masci avrebbe criticato il tunnel sotto il fiume, difeso dall’assessore ai lavori pubblici. Teodoro, dopo aver saputo delle modifiche al Piano, ha minacciato di lasciare le deleghe e gli incarichi dei suoi colleghi di partito, Massimiliano Pignoli, vice presidente del consiglio e Vincenzo Di Noi, presidente della commissione commercio.
ALTOLA’ DI MASCIA Il sindaco, costretto a tamponare l’ennesima lite in casa del centrodestra e a mediare le varie posizioni dei suoi alleati, ha lanciato un avvertimento: «Ascolto le istanze di tutti, ma l’amministrazione la guido io e alla fine farò io la sintesi di tutto». Il messaggio appare indirizzato alla Lista Teodoro, interessata a portare a casa un Piano triennale che risponda alle richieste del proprio elettorato. Il sindaco, comunque, si è detto ottimista. «Nella maggioranza», ha fatto notare, «si registrano schermaglie che non potevano esserci nella precedente amministrazione, perché era guidata da un caudillo». «Se domani (oggi, ndr) Teodoro torna al lavoro, chiuderemo il Piano e lunedì lo vareremo in giunta», ha concluso.
PIANO SEGRETO Ecco cosa prevede. Per Giovanni Dell’Elce, deputato del Pdl, si parla da tempo di una nomina prestigiosa da parte del governo. Secondo indiscrezioni, l’ex sottosegretario dovrebbe andare a guidare l’Authority dell’energia. Questo incarico costringerebbe Dell’Elce a lasciare il posto alla Camera che verrebbe ricoperto dal primo dei non eletti del Pdl: il consigliere regionale Lorenzo Sospiri. Dato che la carica di parlamentare non è compatibibile con quella di consigliere regionale, anche Sospiri sarebbe costretto a lasciare il posto alla Regione al primo dei non eletti del Pdl che, guarda caso, è Maurizio Teodoro, fratello maggiore dell’assessore comunale ai lavori pubblici Gianni Teodoro. «Non so nulla di tutto ciò, nessuno mi ha chiamato», ha commentato Maurizio Teodoro. «Fantapolitica», l’ha definita invece Sospiri, che è anche capogruppo in Comune e presidente provinciale del Pdl.
TEODORO INFLUENZATO Era stato convocato per le 19,30 il tavolo politico chiarificatore, quello che avrebbe dovuto riportare la pace nella maggioranza. Ma l’incontro non si è svolto, perché Teodoro è ancora a letto con la febbre altissima. Intanto, nel centrodestra non si placa lo scontro sul Piano triennale delle opere pubbbliche, innescato dopo una riunione, avvenuta mercoledì scorso, tra Albore Mascia, Sospiri e Masci. In quella riunione Masci avrebbe ottenuto dal Pdl lo spostamento di 3 milioni di euro destinati ai lavori nelle periferie, voluti da Teodoro, all’arredo urbano del centro. Inoltre, Masci avrebbe criticato il tunnel sotto il fiume, difeso dall’assessore ai lavori pubblici. Teodoro, dopo aver saputo delle modifiche al Piano, ha minacciato di lasciare le deleghe e gli incarichi dei suoi colleghi di partito, Massimiliano Pignoli, vice presidente del consiglio e Vincenzo Di Noi, presidente della commissione commercio.
ALTOLA’ DI MASCIA Il sindaco, costretto a tamponare l’ennesima lite in casa del centrodestra e a mediare le varie posizioni dei suoi alleati, ha lanciato un avvertimento: «Ascolto le istanze di tutti, ma l’amministrazione la guido io e alla fine farò io la sintesi di tutto». Il messaggio appare indirizzato alla Lista Teodoro, interessata a portare a casa un Piano triennale che risponda alle richieste del proprio elettorato. Il sindaco, comunque, si è detto ottimista. «Nella maggioranza», ha fatto notare, «si registrano schermaglie che non potevano esserci nella precedente amministrazione, perché era guidata da un caudillo». «Se domani (oggi, ndr) Teodoro torna al lavoro, chiuderemo il Piano e lunedì lo vareremo in giunta», ha concluso.