Megalò 2, annullato il divieto a costruire
Chieti, il Genio civile dà il via libera alla mega struttura. Il progettista Merlino vince la battaglia contro il Wwf e i 5 Stelle
CHIETI. «Il dirigente del servizio dispone la revoca della cessazione dei lavori». Bastano queste poche parole all’ingegner Vittorio Di Biase, responsabile del Genio Civile di Pescara, per dare il via libera al Megalò 2, vero nome Mirò, il nuovo e grande centro commerciale che sorgerà tra Chieti e Cepagatti a ridosso del fiume Pescara. L'ordinanza, datata 19 febbraio scorso, è stata notificata alla società di costruzioni Sile, ai comuni di Chieti e Cepagatti, all'Autorità dei Bacini regionali e alla Giunta del governatore Luciano d'Alfonso. Con questo atto che ribalta totalmente la situazione, il progettista dell’opera, l’ingegnere Domenico Merlino, vince di fatto la lunga battaglia ingaggiata contro gli ambientalisti e la politica, il Wwf e il Movimento 5 Stelle. Abbiamo avuto la possibilità di leggere l'ordinanza sblocca-Megalò 2. Il documento comincia richiamando le altre due ordinanze, del 2013 e il 2014, con cui lo stesso Genio civile bloccava i lavori per motivi di sicurezza idraulica.
La ditta proprietaria all'epoca era la Sirecc alla quale però è subentrata la società bergamasca Sile che ha redatto un progetto di messa in sicurezza regolarmente approvato – scrive il Genio Civile – dagli enti competenti, quindi sottoposto ai rispettivi Comuni per i permessi ai fini edilizi.
Il 17 gennaio scorso, dopo oltre due anni di braccio di ferro tra ambientalisti, Regione e società proprietaria, e nelle more di un ricorso presentato al Tar, Merlino ha comunicato al Genio Civile di aver eseguito le opere di messa in sicurezza idraulica e di averle collaudate. È diventato così determinante il sopralluogo del 5 febbraio quando i tecnici del Genio Civile si sono recati nell'area di cantiere ed hanno redatto un verbale con cui viene constatata la regolarità dei lavori eseguiti. Da qui parte l'ultimo atto, cioè l'ordinanza che sblocca il grande centro commerciale. Anche se alla Sile sono state impartite altre prescrizioni, certamente veniali rispetto ai divieti ormai superati. La società costruttrice deve assicurare «l'efficienza e la manutenzione di tutte le opere di difesa idraulica dell'area commerciale a propria cura e spese». Non solo. «Deve anche dotare le paratie di chiusura dei varchi stradali di ulteriori guarnizioni di base per garanzia di una migliore tenuta delle strutture realizzate». A prescriverlo è sempre il Genio Civile.
La notizia del via libera sicuramente susciterà reazioni da parte sia degli ambientalisti sia della politica a 5 Stelle così come è da chiarire un ultimo passaggio. Qual è il progetto che torna in auge dopo la cessazione del divieto di aprire il cantiere? Quello più recente che prevede edifici bassi oppure il primo, che risale al 2012 e tra gli immobili inserisci un hotel alto 9 piani? A queste domande il Genio Civile non ha risposto. Ma non tocca a questo ente dare spiegazioni su che cosa sarà realizzato.
La ditta proprietaria all'epoca era la Sirecc alla quale però è subentrata la società bergamasca Sile che ha redatto un progetto di messa in sicurezza regolarmente approvato – scrive il Genio Civile – dagli enti competenti, quindi sottoposto ai rispettivi Comuni per i permessi ai fini edilizi.
Il 17 gennaio scorso, dopo oltre due anni di braccio di ferro tra ambientalisti, Regione e società proprietaria, e nelle more di un ricorso presentato al Tar, Merlino ha comunicato al Genio Civile di aver eseguito le opere di messa in sicurezza idraulica e di averle collaudate. È diventato così determinante il sopralluogo del 5 febbraio quando i tecnici del Genio Civile si sono recati nell'area di cantiere ed hanno redatto un verbale con cui viene constatata la regolarità dei lavori eseguiti. Da qui parte l'ultimo atto, cioè l'ordinanza che sblocca il grande centro commerciale. Anche se alla Sile sono state impartite altre prescrizioni, certamente veniali rispetto ai divieti ormai superati. La società costruttrice deve assicurare «l'efficienza e la manutenzione di tutte le opere di difesa idraulica dell'area commerciale a propria cura e spese». Non solo. «Deve anche dotare le paratie di chiusura dei varchi stradali di ulteriori guarnizioni di base per garanzia di una migliore tenuta delle strutture realizzate». A prescriverlo è sempre il Genio Civile.
La notizia del via libera sicuramente susciterà reazioni da parte sia degli ambientalisti sia della politica a 5 Stelle così come è da chiarire un ultimo passaggio. Qual è il progetto che torna in auge dopo la cessazione del divieto di aprire il cantiere? Quello più recente che prevede edifici bassi oppure il primo, che risale al 2012 e tra gli immobili inserisci un hotel alto 9 piani? A queste domande il Genio Civile non ha risposto. Ma non tocca a questo ente dare spiegazioni su che cosa sarà realizzato.