Morte Rudy, non ci sono segni di colpi o ferite. Si aspettano gli esami tossicologici
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Il medico legale incaricato dalla Procura ha esaminato il corpo del 54enne e fatto i prelievi. La famiglia non crede al malore. Il giostraio è stato trovato a trenta metri dalla roulotte dove ha trascorso l’ultima notte
PESCARA. Non ci sarebbero fratture o segni di arma da fuoco sul corpo di Rudy Cavazza, il giostraio 54enne ritrovato morto dopo due mesi a pochi metri dal punto in cui aveva fatto perdere le sue tracce, a Fosso Grande, al confine tra Pescara e Spoltore. Ma nei prossimi giorni l’esito degli esami tossicologici potrà chiarire il giallo sulla morte del giostraio. Ieri pomeriggio, dopo quattro ore e mezza di autopsia eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio, sono stati eseguiti anche alcuni prelievi dal corpo del 54enne che chiariranno le cause della morte, come l’esame delle urine e quelli tossicologici. Gli esiti potrebbero confermare la morte per un malore oppure aprire altre piste. Come la tesi che continua a portare avanti la famiglia del giostraio romano, che si dice convinta che il corpo di Rudy Cavazza sia stato posizionato in quel canaletto a Fosso Grande in un secondo momento. È per questo motivo che ieri, durante l’autopsia, ad affiancare il medico legale c’era anche il consulente nominato dalla famiglia, il medico Paola Vellante.
Per le figlie del giostraio, arrivate da Roma per il riconoscimento del corpo, l’assenza di oggetti personali dal corpo del padre, come un orologio e un anello, portano avanti l’ipotesi di altre piste. Intanto, se per il medico legale non ci sono altri esami da fare sul corpo del 54enne, a giorni la Procura potrebbe firmare il nullaosta e riconsegnare la salma alla famiglia, così da programmare la data dei funerali a Roma. Già dall’ispezione cadaverica, eseguita la sera stessa del ritrovamento, sul corpo non sono stati trovati segni riconducibili a lesioni o violenze. L’autopsia al momento ha confermato lo stato di deterioramento del corpo. Ma sarà l’esito degli esami a chiarire il motivo del decesso.
Continuano anche le indagini della Procura: il pm Luca Sciaretta, nominato il giorno del ritrovamento del corpo, consegnerà a breve il fascicolo nelle mani della pm Gabriella Di Lucia, che ha seguito il caso di Rudy Cavazza dal giorno della denuncia di scomparsa.
Era stata la figlia Priscilla a presentare la denuncia alla questura di Pescara, appena pochi giorni dopo la notizia della scomparsa. Da quel momento, si sono susseguiti due mesi di ricerche sia con i droni che con i cani da cadavere. Insistendo anche nelle zone vicine all’argine del canaletto a Fosso Grande. A trenta metri di distanza, c’era la roulotte dove il 54enne ha trascorso l’ultima notte. Era l’alba del 7 dicembre scorso quando, in base alle testimonianze, Rudy Cavazza avrebbe accusato alcuni dolori addominali. Poi, si sarebbe allontanato facendo perdere le sue tracce. A trovare il suo corpo senza vita due mesi dopo è stato il nipote 18enne, mentre falciava alcuni canneti.