Morto dopo la disco trovate nel corpo tracce di anfetamine
Il giovane di Ripa Teatina si era sentito male allo Zu Bar Ora il suo pusher rischia di essere accusato per il decesso
PESCARA. Ci sono tracce di anfetamine nel corpo di Enzo Perrucci, il ragazzo di Ripa Teatina morto all’alba del 28 ottobre dopo una serata passata allo Zu bar, la discoteca di via Salara vecchia. A dire che il ragazzo aveva preso qualcosa quella sera prima di morire sono stati i primi esami compiuti sulla salma dal medico legale Cristian D’Ovidio. Ma gli accertamenti sul corpo del ragazzo non sono ancora terminati.
Enzo Perrucci aveva 33 anni e viveva a Ripa Teatina, nel Chietino, dove aveva una ditta di riparazioni di macchine utensili. Il 27 ottobre il ragazzo decide di passare il sabato sera con alcuni amici nella discoteca Zu bar di via Salara vecchia, conosciuta negli ambienti del rock indie. Enzo prima va a cena in un locale di Ripa con due amici e un’amica. Poi, intorno a mezzanotte, il gruppetto parte per il locale di Pescara, dove ci sono già altri ragazzi del centro teatino.
La comitiva si disperde, passano le ore. Intorno alle 5 del mattino il ragazzo ha un malore. Secondo la ricostruzione dei militari della compagnia di Pescara il giovane si sente male dentro lo Zu bar, al bancone, poi viene portato fuori. In via Salara arriva prima l’ambulanza della Misericordia, poi quella medicalizzata del 118. Perrucci viene portato in ospedale. Muore due ore più tardi, alle 7.15.
Sin dai primi momenti si fa largo l’ipotesi che il ragazzo possa aver preso droga e il sospetto è avvalorato anche dai primissimi esami sul corpo. I carabinieri ascoltano gli amici con cui Perrucci ha passato la serata e altri frequentatori del locale. Non passa nemmeno una settimana e il questore Paolo Passamonti chiude il locale per tre mesi proprio perché dalle indagini effettuate dopo la morte del ragazzo è emerso che si consuma droga.
Ieri i primi risultati degli esami tossicologici hanno confermato che nel corpo del ragazzo ci sono tracce di anfetamine. Ma sono in corso altri accertamenti per stabilire il quantitativo di sostanza assunta dal ragazzo, se la droga abbia provocato direttamente il malore che lo ha ucciso o in che modo abbia influito.
I carabinieri del capitano Claudio Scarponi, intanto, stanno continuando le indagini per capire dove e quando il ragazzo possa aver preso la droga. Finora nessuna delle persone interrogate è riuscita a rispondere a questa domanda e non è chiaro neppure se Enzo abbia comprato la droga quella sera a Pescara o l’avesse già con sè. Se il legame causa-effetto tra l’assunzione di anfetamine e la morte sarà confermato anche dagli esami tossicologici in corso chi gliel’ha venduta rischia l’accusa di morte in conseguenza di altro reato.
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