PESCARA

Movida, il Comune paga i danni: i fondi tolti alle strade e ai parchi

25 Febbraio 2025

Troppi rumori, l’amministrazione Masci obbligata a risarcire 64 residenti della zona di piazza Muzii. I 367mila euro per gli indennizzi dirottati dalla manutenzione dei marciapiedi rotti e del verde incolto

PESCARA. L’amministrazione Masci deve pagare il risarcimento danni ai residenti delle strade della movida esposti ai rumori e toglie fondi alla manutenzione dei marciapiedi e del verde pubblico. Questa la decisione presa per coprire una spesa da 367.252 euro. Anche se, dal 1° gennaio scorso, il Comune di Pescara è fuori dal predissesto dopo 10 anni di tasse al rialzo e tagli netti, la coperta resta corta e per indennizzare «i residenti nell’area interessata dall’inquinamento acustico dal 2017 al 2021» bisogna togliere soldi da altri capitoli: gli agnelli sacrificali sono la «manutenzione straordinaria marciapiedi» e la «manutenzione straordinaria parchi verde urbano». Si tratta di una variazione di bilancio bollata come «necessaria e urgente»: il prossimo 1° marzo scadrà il termine di 120 giorni dalla notifica dell’ordinanza del tribunale di Pescara al Comune, risalente al 23 dicembre scorso, e «dal 2 marzo l’interessato potrà avviare l’esecuzione forzata nei confronti dell’ente». L’interessato non è un residente soltanto ma 64 cittadini della zona di piazza Muzii: tanti, nel 2022, avevano fatto causa al Comune «al fine di far dichiarare l’ente civico responsabile dei presunti danni subiti per l’incremento dei livelli di inquinamento acustico dovuti sia al rumore antropico prodotto dai numerosi avventori dei predetti esercizi commerciali, sia al frastuono proveniente dagli impianti di diffusione musicale». I ricorrenti avevano chiesto 32.500 euro a testa per un importo complessivo di 2.210.000 euro. Il tribunale, con una sentenza del giudice civile Patrizia Medica, ha accolto parzialmente la richiesta dei cittadini e condannato il Comune a pagare un risarcimento di 367mila euro più le spese: «I provvedimenti adottati dal Comune, per la riduzione del rumore intollerabile, sono stati del tutto insufficienti», recita un passo di quella sentenza che indica le responsabilità del Comune: «Va segnalato che, a fronte della situazione di rilevante impatto acustico sopra descritta, il Comune di Pescara era stato in grado di allegare solo 8 verbali, elevati dal 2016 al 2022, per violazioni contestate nei confronti di esercenti attività di ristorazione e vendita di bevande, presenti nell’area che ruota attorno al mercato coperto di piazza Muzii». In quegli anni, sono due le amministrazioni che si sono alternate in Comune: fino al 2019, il centrosinistra del sindaco Marco Alessandrini con Giacomo Cuzzi assessore al Commercio; dal 2019 al 2024, il centrodestra di Masci con Alfredo Cremonese assessore al Commercio. E adesso, a fronte delle mancanze del Comune con «l’accertata esposizione a immissioni sonore intollerabili» per i cittadini del centro, è necessario pagare il conto: per trovare i fondi, l’amministrazione Masci ha dirottato quelle risorse che, nel bilancio appena approvato dopo settimane di polemica con l’opposizione, erano state stanziate per aggiustare i marciapiedi rotti e solcati dalle crepe e per curare i parchi con i giochi rotti e le erbacce.

Dopo il passaggio in giunta, il provvedimento dovrà essere ratificato in consiglio comunale «a pena di decadenza»: il centrosinistra, giudicato responsabile dei mancati controlli secondo la sentenza del tribunale, come voterà? Una domanda senza risposta ancora per qualche settimana, poi, l’atto arriverà in aula. Nel frattempo, la delibera della giunta Masci dice che, con lo spostamento dei fondi dai marciapiedi e dai parchi al contenzioso per i rumori della movida, «il bilancio di previsione 2025-2027, così come variato, garantisce un fondo di cassa presunto al 31/12/2025 non negativo».

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