Musa e Di Mattia, scontro sui manifesti a Montesilvano
Tensione tra gli schieramenti. Il centrodestra: aggrediti i nostri ragazzi. Il centrosinistra: nessuna violenza
MONTESILVANO. Toni sempre più accesi tra i due schieramenti in vista del ballottaggio. La coalizione a sostegno della candidata a sindaco Manola Musa ha denunciato ieri una presunta aggressione ai danni di alcuni ragazzi che erano in procinto di affiggere manifesti elettorali.
I giovani militanti sarebbero stati aggrediti verbalmente da alcuni avversari politici che avrebbero strappato i manifesti, costringendo i due alla fuga.
«Sono atti gravissimi che condanno duramente», spiega Manola Musa, «da parte di chi ha instaurato il terrore in città, calpestando le regole del rispetto e della democrazia. Abbiamo sporto denuncia alle forze dell'ordine per evitare che gesti simili possano ripetersi. Chiedo senso di responsabilità teso a ristabilire un clima di serenità, visto che la politica dovrebbe dare esempio di correttezza e legalità».
Preoccupazione e stupore «per una città che non ha mai conosciuto particolari episodi di violenza tra opposte fazioni politiche», condivisi anche dal candidato del centrosinistra Attilio Di Mattia, che si dice pronto a sporgere denuncia insieme alla sua avversaria politica. Di Mattia propone poi una "tregua" alla candidata Musa: «Poiché sono i nostri comportamenti a dare l'esempio, sono certo che accetterà l'invito che le rivolgo a mezzo stampa a prendere un aperitivo con me in centro, subito prima delle manifestazioni di chiusura delle nostre campagne elettorali».
«Niente inciuci», specifica Di Mattia, solo un modo «per dimostrare ai violenti che non rappresentano nessuno, tantomeno noi».
I due candidati, intanto, in vista dell'appuntamento alle urne, hanno proseguito con gli appuntamenti previsti nell'agenda elettorale. Incontro con don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana, per Manola Musa con l'obiettivo «di ricollocare al centro delle attività sociali le parrocchie», spiega lei, «e di realizzare un centro diurno giovanile per minori». La candidata ha poi incontrato l'associazione dei commercianti Agorà che aveva invitato i due candidati sindaci a un confronto sui temi legati al commercio, in particolare quello ambulante. Incontro al quale non ha preso parte il candidato sindaco Di Mattia che ha ricevuto la visita del presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, per la seconda volta in città nell'arco di due settimane, e il saluto in video dell'aspirante sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
«Dall'usato sicuro a Palermo», ha ironizzato Di Pietro, «al nuovo che avanza a Montesilvano». Gli esponenti del Popolo di Montesilvano in una nota, dopo aver esposto le ragioni della scelta fatta a sostegno di Di Mattia e della conseguente rottura con l'ex candidato Francesco Maragno, rispondono alle accuse del leader del Polo dell'Alternativa, che li accusava di essersi venduti per un piatto di lenticchie, chiedendo «scusa agli elettori», si legge nella nota, «ai quali abbiamo chiesto consensi a favore dell'ex candidato sindaco», che «è abituato a mangiare caviale, mentre il popolo si deve accontentare delle lenticchie».
I giovani militanti sarebbero stati aggrediti verbalmente da alcuni avversari politici che avrebbero strappato i manifesti, costringendo i due alla fuga.
«Sono atti gravissimi che condanno duramente», spiega Manola Musa, «da parte di chi ha instaurato il terrore in città, calpestando le regole del rispetto e della democrazia. Abbiamo sporto denuncia alle forze dell'ordine per evitare che gesti simili possano ripetersi. Chiedo senso di responsabilità teso a ristabilire un clima di serenità, visto che la politica dovrebbe dare esempio di correttezza e legalità».
Preoccupazione e stupore «per una città che non ha mai conosciuto particolari episodi di violenza tra opposte fazioni politiche», condivisi anche dal candidato del centrosinistra Attilio Di Mattia, che si dice pronto a sporgere denuncia insieme alla sua avversaria politica. Di Mattia propone poi una "tregua" alla candidata Musa: «Poiché sono i nostri comportamenti a dare l'esempio, sono certo che accetterà l'invito che le rivolgo a mezzo stampa a prendere un aperitivo con me in centro, subito prima delle manifestazioni di chiusura delle nostre campagne elettorali».
«Niente inciuci», specifica Di Mattia, solo un modo «per dimostrare ai violenti che non rappresentano nessuno, tantomeno noi».
I due candidati, intanto, in vista dell'appuntamento alle urne, hanno proseguito con gli appuntamenti previsti nell'agenda elettorale. Incontro con don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana, per Manola Musa con l'obiettivo «di ricollocare al centro delle attività sociali le parrocchie», spiega lei, «e di realizzare un centro diurno giovanile per minori». La candidata ha poi incontrato l'associazione dei commercianti Agorà che aveva invitato i due candidati sindaci a un confronto sui temi legati al commercio, in particolare quello ambulante. Incontro al quale non ha preso parte il candidato sindaco Di Mattia che ha ricevuto la visita del presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, per la seconda volta in città nell'arco di due settimane, e il saluto in video dell'aspirante sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
«Dall'usato sicuro a Palermo», ha ironizzato Di Pietro, «al nuovo che avanza a Montesilvano». Gli esponenti del Popolo di Montesilvano in una nota, dopo aver esposto le ragioni della scelta fatta a sostegno di Di Mattia e della conseguente rottura con l'ex candidato Francesco Maragno, rispondono alle accuse del leader del Polo dell'Alternativa, che li accusava di essersi venduti per un piatto di lenticchie, chiedendo «scusa agli elettori», si legge nella nota, «ai quali abbiamo chiesto consensi a favore dell'ex candidato sindaco», che «è abituato a mangiare caviale, mentre il popolo si deve accontentare delle lenticchie».
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