PESCARA
Musica fino a tardi, è l'ultimo sabato. Dal prossimo stop alle 24
Troppi rumori a Pescara vecchia: i controlli dell’Arta e delle forze dell’ordine accertano infrazioni su chiasso e alcol
PESCARA. Musica troppo forte e fino a tardi, troppi rumori e alcol venduto anche ai minorenni. Sono le «emergenze sanitarie» delle notti a Pescara vecchia, nel triangolo compreso tra piazza Unione, corso Manthoné e via delle Caserme. Finora, sono scattate già 40 multe. E, ieri, il sindaco Carlo Masci ha radunato le associazione dei commercianti per annunciare che è in arrivo una stretta per la movida: stop alla musica a mezzanotte, niente alcol all’aperto e via i tavolini dalla strada. Il sindaco ha fatto capire che, adesso, non c’è spazio per trattare: la riunione urgente ha fatto seguito alle misurazioni eseguite di notte dall’Arta e ai controlli delle forze dell’ordine in centro storico: un’attività doppia che è scattata dopo una serie di esposti, almeno una ventina, provenienti dai residenti che hanno raccontato di musica fino alle 4 notte, urla e aggressioni provocate anche da fiumi di alcol in corpo.
LE INFRAZIONI Musica all’aperto senza autorizzazione, musica fino a tardi, locali con la musica e con le porte aperte: basta discoteche abusive, ha detto il sindaco presentando il campionario delle infrazioni riscontrate. Masci ha convocato anche gli assessori al Commercio Alfredo Cremonese e all’Ambiente Isabella Del Trecco, il comandante della polizia municipale Danilo Palestini e la dirigente Emilia Fino; per le associazioni hanno partecipato Marina Dolci (Confesercenti), Riccardo Padovano (Confcommercio), Fabrizio Vianale (Confartigianato), Dino Lucente (Casartigiani) e Angelo Allegrino (Ascom).
LIMITI SUPERATI Masci ha aperto la riunione con un dato: su 40 rilevamenti dell’Arta a Pescara vecchia, 39 volte sono stati accertati superamenti con rumori oltre i limiti fino a tardi. Il sindaco ha annunciato che a breve firmerà un’ordinanza valida solo per la zona di Pescara vecchia con l’obiettivo di abbassare le emissioni sonore, frenare gli schiamazzi e arginare la circolazione di alcol all'esterno dei locali che, oltre a provocare rumori, può innescare anche liti: «Un intervento obbligatorio», ha precisato. Il provvedimento potrebbe restare in vigore per due settimane, il tempo necessario per far capire ai gestori dei locali che non si può più soprassedere perché i rilievi dell’Arta e le ispezioni delle forze dell’ordine hanno accertato «fatti che costituiscono reato».
VIA I TAVOLINI L’ordinanza, che dovrebbe vietare anche i tavolini in strada, potrebbe entrare in vigore da martedì in poi: stanotte sarà l’ultimo sabato senza regole tra i vicoli del centro storico.
LE REAZIONI Di fronte alle parole «emergenze» e «urgenza», le associazioni di categoria hanno alzato le mani. «Siccome la salute pubblica rappresenta una priorità», commenta Dolci, «l’ordinanza è necessaria. Mi auguro che ci sia un autocontrollo tra i gestori per poi ripartire, a breve, affrontando la primavera e l’estate sotto il segno della tranquillità per tutti. Mi auguro che i nostri associati rispettino le regole: se ci sono è indispensabile seguirle». «Siamo venuti a conoscenza che esiste questa situazione ma di fronte all’emergenza sanitaria non possiamo fare granché», ammette Padovano. «Un provvedimento giusto», secondo Lucente, «che farà effetto e le attività potranno mettersi in regola mentre le altre che già lo sono potranno continuare a operare. L’ordinanza è necessaria in attesa del nuovo regolamento sulla movida: speriamo di essere informati per tempo su questo sistema».