Napolitano bis, la senatrice Enza Blundo invita i grillini abruzzesi a protestare a Roma
“Non si è voluta ascoltare la voce dei cittadini. Si sono anteposti gli interessi dei partiti. Fa bene Grillo a parlare di colpo di Stato”, così l’esponente aquilana del M5s. Nella capitale anche esponenti del Prc e della sinistra radicale abruzzese
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L’AQUILA. «In Parlamento sta succedendo una cosa assurda. Ho chiamato a raccolta i militanti del mio territorio per venire a Roma a manifestare con Grillo». Lo ha detto la senatrice aquilana del Movimento 5 Stelle, Enza Blundo, dopo la chiamata a raccolta a Roma del popolo Cinque Stelle da parte di Grillo, aggiungendo che sarà fuori dall’aula al momento della proclamazione della riconferma del Presidente Napolitano. «Non si è voluta ascoltare la voce dei cittadini. Si sono anteposti gli interessi dei partiti».
«Da tempo ci avevano chiesto di esprimere un nome - ha detto - e quando lo abbiamo fatto si è persa una occasione unica di unità. Pd e Pdl hanno preferito inventare delle scuse su Rodotà, un nome importante e prestigioso, per screditarlo» ha proseguito la senatrice aquilana del Movimento 5 Stelle, Enza Blundo. In relazione a Napolitano, la senatrice ha parlato di «un Presidente costretto a tornare dopo che il 14 aprile scorso aveva scritto che una sua riconferma sarebbe stata ridicola. Aveva dichiarato con serenità di non avere le forze, come aveva fatto Papa Ratzinger, Pd e Pdl lo hanno costretto a restare creando difficoltà a lui e al Paese. Pd e Pdl - ha concluso - si stanno suicidando. Fa bene Grillo a parlare di colpo di Stato e ad essere molto duro».
Gli attivisti abruzzesi del Movimento 5 Stelle hanno raccolto l’appello di Beppe Grillo e della senatrice e sono partiti per Roma per manifestare davanti al Parlamento. Gruppi di grillini, a quanto appreso, sono partiti un po' da tutte le città della regione. Nella capitale anche esponenti e militanti del Prc e della sinistra radicale, che stanno tra l’altro organizzando per domani una manifestazione a Pescara. Tra questi anche il consigliere regionale Maurizio Acerbo (Prc), secondo cui «la vera sinistra è quella che protesta fuori dal Parlamento e non quella che sta con Berlusconi. "Colpo di Stato" - dice Acerbo riferendosi alle parole di Grillo - è un termine forte, ma il concetto è giusto. Il golpe è già cominciato con la nascita del Governo Monti. È una vergogna che il Pd si sia rifiutato di votare Rodotà, che è il meglio della cultura italiana».
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