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Nicola, pugile campione: il riscatto sociale dell'ex detenuto

Nicola Di Rocco, 26 anni, ha conquistato il titolo italiano di boxe d’Elite nei mediomassimi

MONTESILVANO. Una storia di speranza e di riscatto quella di Nicola Di Rocco, il nuovo campione italiano di pugilato categoria pesi mediomassimi. Classe 1989, pescarese di nascita e montesilvanese di adozione, l’atleta ha ottenuto la medaglia d’oro alla 93ª edizione dei campionati italiani assoluti élite maschili di pugilato, che si è svolta martedì a Roseto degli Abruzzi.

Una vittoria particolarmente importante quella del ventiseienne che, prima di mettere ko il suo avversario, ha vinto sull’illegalità che ha caratterizzato una parte della sua vita. Il giovane sportivo è, infatti, un ex detenuto che ha intrapreso un percorso di riscatto partecipando a un progetto di giustizia riparativa che prevede l’inserimento lavorativo dei detenuti e il recupero del patrimonio ambientale locale, grazie a una convenzione siglata tra il Comune di Montesilvano e il carcere di Pescara.

Di Rocco ha svolto lavori di manutenzione a Montesilvano Colle affiancato dal consigliere comunale Danilo Palumbo, in qualità anche di agente di polizia penitenziaria. Contestualmente però il giovane montesilvanese ha ripreso gli allenamenti con la Pugilistica Di Giacomo, preparandosi per le competizioni che lo hanno portato sul tetto d’Italia nella sua categoria. Un amore, quello per la boxe, che per Nicola Di Rocco è cominciato all’età di 13 anni e che lo ha visto, dopo una lunga pausa dovuta a un infortunio, vincere numerosi incontri, conquistare tre argenti e l’oro a Roseto degli Abruzzi.

«Dopo tanti sacrifici ero sicuro che avrei ottenuto ottimi risultati», dice. «Mi sono allenato tantissimo quindi sapevo che potevo arrivare alla vittoria. È stata una bellissima sensazione».

Soddisfazione per il successo di Di Rocco e per il bel percorso intrapreso dall’atleta è stata espressa da Palumbo. «Si è impegnato molto sia durante l’attività che ha svolto per il Comune sia nella sua carriera sportiva», commenta il consigliere comunale. «Questa vittoria è la giusta ricompensa». L’amministratore sottolinea come il progetto di giustizia riparativa sia stato «un prezioso strumento per facilitare il reintegro del detenuto nel mondo del lavoro e, al tempo stesso, per sistemare alcune piccole cose nel quartiere. Contiamo», annuncia Palumbo, «di attivare un nuovo progetto». (a.l.)

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