Notte di San Giovanni ecco la guida agli antichi riti magici
Dalla raccolta delle erbe per il “ramajetto” al nocino dal legame tra compari al cerchio magico contro il diavolo
di Francesco Stoppa *
La festa di San Giovanni è la più ineffabile e difficile da descrivere e interpretare, ma ha un fascino che emana dalla proprietà di stabilire un legame tra individui. Dio perdona San Giovanni, no! Questa certezza popolare travalica i buoni presupposti della fede cristiana attingendo a un concetto di Natura dalle leggi ferree. Forse San Giovanni è l'antico Dio Giano che guarda all'inverno andato e all'estate che arriva, guardiano del passaggio e delle messi, cresciute e benedette dall'acqua e dai raggi solari. Ma bisogna avere timore e rispetto di tali elementi che per la loro mobilità possono travolgerci col diluvio e la pioggia di fuoco. Questo potere irradia dalle sfere Uranee. Ma Urano congiungendosi con Gea genera la stirpe degli Dei e degli uomini e nessun rito può prescindere dalle forze ctonie sotterranee; per questo nel rito entrano le acque sotterranee e le piante magiche.
Ramajetto e comparatico. Nel solstizio di giugno si stringono i legami che ci serviranno per il resto dell'anno e della vita e soprattutto nei momenti più difficili. Questo è un giorno speciale in cui si deve essere buoni con gli altri, ma la scelta deve essere accorta e bilanciata.
Come ci si fa a compari? Ci si fa a compari di fiore, Lu Sand’ Juvann’. Procuratevi lu ramajette, nove erbe magiche tra cui l'iperico dal giallo e misterioso fiore avvolto dalla mano che stringe e vincola, fatta con la foglia della felce maschio. Meglio sarebbe mandarlo per ammasciat’, cioè segretamente. Non si può rifiutare, al riceverlo, il sacro mazzolino ma solo se esso torna, per il giorno dei santissimi Pietro e Paolo, allora il comparatico è definitivo. Il vincolo di comparatico è sacro e casto e nessuno può violarlo pena la dannazione. Prendetevi le mani, bagnatevi a vicenda aspergendovi fino al gomito e pronunciate la frase magica… baciatevi ed abbracciatevi, è fatta!
L’acqua e il fuoco. A sera si accendono i falò e i nuovi parenti saltano il fuoco. Attizz' foch’, ar'mur’ foch…La gente si bagna nel fiume e nel mare, acqua ca' llav’, acqua ca' squaij! e lo sanno bene a Roccamontepiano… quella mattina di San Giovanni, tanti anni fa. Dopo tre giorni di pioggia, prima un masso si stacca dalla rupe e piomba verso il villaggio. Poi, mentre la gente attraversa la piazza, larghe fenditure si aprono, il castello, la chiesa madre le case si inclinano, poco a poco scivolano a valle su un letto di argilla umida. Anche le case prima a due a due poi a gruppi..., sembrano fermarsi …, ma poi la rupe si sbriciola e viene giù con un boato che giunge fino a Chieti. A niente poté la protezione di San Rocco per quei disgraziati che ancora lì giacciono con le loro cose.
I. pronostici. Aspergi e pettina i capelli con la rugiada raccolta sulle foglie delle canne come quelle saranno floridi e lunghi baciati dalla luna che nasce. Tra auspici dalla chiara dell'uovo colata e fatta rapprendere nel bicchiere esposto ai raggi lunari su davanzale. Oggi il giorno è quello giusto anche per raccogliere i sassolini nel quadrivio che poi servono, insieme al sale e agli altri ingredienti magici, per lu breh’ pe' la criatura ca dda nasc’. Altri sono sulla spiaggia e mentre San Giovanni esce dalla chiesa, spalle all'alba, voi vedete il sole che fa tre capriole, l'acqua diventa rossa di sangue, le fanciulle che vi vedono il capo mozzato come Salomè, convoleranno a nozze entro l'anno. A San Giovanni si fa il nocino ma sotto al noce ci ballano anche le streghe…, attento quando le cogli. 24 mezze noci verdi e fresche in un litro di acquavite, spezie esotiche dolci e zucchero a tuo gusto, 40 giorni al sole…, poi si aggiusta che non sia troppo spiritoso e si nasconde per un anno in cantina. Si berrà l'anno prossimo, liquore magico e benefico più di tutti.
La fiaba. Il bosco è buio, uno coraggioso entra nella radura che solo un raggio di luce illumina. C'è una pianta che riluce, coperta di gocce di rugiada come se fossero diamanti, come non riconoscerla? Il fiore della felce maschio miracolosamente fiorisce stanotte. Se vuoi i suoi magici poteri che curano tutti mali devi essere rapido nel coglierlo ma attento! Traccia il cerchio magico intorno a te e al fiore aspettando che si apra del tutto, ma non ti girare se una voce a te cara chiama… il diavolo tenta, se ti giri per te è finita Ma se tu resisti e non ti giri, cogli il magico fiore e la tua vita sarà bellissima.
* (docente ordinario Università d’Annunzio di Chieti, direttore del Centro di Antropologia Territoriale per il turismo, Dipartimento di Scienze Psicologiche, Umanistiche e del Territorio)
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