Omicidio Neri, la verità è vicina. Si scava nei suoi ultimi tre giorni

11 Febbraio 2019

A quasi un anno (il 5 marzo) dall’anniversario in cui il 28enne è stato ucciso con due colpi di pistola si stringe il cerchio delle investigazioni. La pista: ancora i soldi

PESCARA. A quasi un anno dall’omicidio di Alessandro Neri, il prossimo 5 marzo, gli investigatori sembrano aver imboccato la strada giusta per arrivare a dare un nome e un volto, e anche un movente, al suo assassino. È seguendo la pista dei soldi, l’unico filo conduttore capace di tenere insieme le tante vite di Alessandro, che i carabinieri, attraverso una serie infinita di verifiche e controlli incrociati, sono riusciti a individuare anche il perimetro, prettamente locale, in cui è maturato l’omicidio del 28enne residente a Villa Raspa. È proprio all’interno di questo perimetro, popolato di piccoli e medi spacciatori dei quartieri caldi pescaresi, ma anche di personaggi al limite della legalità, che si gioca la partita per la verità di Alessandro. Verità che gli investigatori guidati dal tenente colonnello Massimiliano Di Pietro, e coordinati dal pm Luca Sciarretta, non hanno mai smesso di cercare.
La novità, adesso, è che il perimetro su cui si stanno concentrando le indagini sembra restringersi soprattutto dopo quello che hanno svelato le intercettazioni avviate quest’estate, nel corso delle indagini sull’omicidio, e che hanno definitivamente confermato il legame che Neri aveva con alcuni personaggi del piccolo e medio spaccio pescarese. Lo racconta, intercettato, l’amico Junior Insolia, finito in carcere nelle settimane scorse per spaccio ed estorsione proprio per quanto emerso da quelle intercettazioni, in cui svela di aver acquistato una pistola in società con neri. Un acquisto fatto quasi certamente nel Napoletano, dove in diverse occasioni Neri si era recato con Insolia e dove è presumibile che i due si rifornissero anche dello stupefacente da piazzare nel Pescarese. Neri, incensurato, secondo quanto emerso era colui che anticipava il denaro. Anche il giorno che è scomparso il 5 marzo, è uscito di casa portandosi dietro tanti soldi, almeno 10mila euro. Soldi per chi? E per che cosa? Sono 11 mesi che gli investigatori stanno lavorando per capirlo e stavolta potrebbero essere vicini: tra sabato 3 marzo e il lunedì 5 in cui è stato ucciso, Neri ha parlato con poche persone. Ognuna per motivi diversi. La verità passa anche da qui, anche da loro.

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