L'INCHIESTA SUL DELITTO
Operazione Satellite, l'amico al telefono: "La pistola è il ricordo di Ale"
Nei documenti dell'indagine l'intercettazione di Junior Insolia, 31 anni, arrestato stamane con altre con cinque persone
PESCARA. «Qua la cosa più cara che ho è di Alessandro, è mia e di Alessandro. Ce la siamo comprata insieme, io ci ho messo 800 e lui 500 euro. È importante per me. Mi volevo levare tutte le armi, ma questa che è mia e sua non la leverò mai». Sono le parole dette l'11 maggio scorso, a un conoscente, da Junior Insolia, 31 anni, amico di Alessandro Neri, il 29enne di Spoltore (Pescara) scomparso di casa il 5 marzo scorso e trovato morto tre giorni dopo in un canale alla periferia del capoluogo adriatico. Il riferimento è alla pistola che i due avevano comprato insieme. Insolia è una delle sei persone che stamani sono state arrestate dai carabinieri di Pescara per droga, armi e estorsioni, nell'ambito di un'operazione partita proprio dalle indagini sull'omicidio. La conversazione, ottenuta grazie alle intercettazioni avviate dagli investigatori, è contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Pescara. Le parole di Insolia hanno consentito agli investigatori di appurare come il 29enne avesse acquistato un'arma insieme all'amico. Dalle indagini, è emerso che Neri era «contiguo» al mondo dello spaccio di droga e aveva rapporti di amicizia con diverse delle persone indagate nell'ambito dell'inchiesta che hanno portato agli arresti odierni.