«Ora il turismo punti sui disabili»
L’associazione Uildm presenta la card dei posti accessibili Gelsumini: Montesilvano può offrire vacanze senza barriere
MONTESILVANO. Contribuire ad abbattere le barriere che escludono i disabili non solo dal punto di vista architettonico, ma soprattutto mentale. È questo uno degli scopi principali della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare), realtà attiva sul territorio nazionale dal 1964 con 74 sezioni, socia fondatrice di Telethon, e presente con una sezione Pescara-Chieti dal 1987. «Le finalità in senso stretto dell’associazione sono quelle di fornire alle persone con distrofia muscolare tutto il supporto scientifico, tecnico, e informativo, soprattutto sulle nuove scoperte», spiega Camillo Gelsumini, presidente della sezione abruzzese da 3 anni e disability manager da oltre trenta. «O almeno così era all’inizio. Oggi grazie a Dio, con la diagnosi prenatale, sono sempre meno le persone che nascono con questa malattia. E quindi abbiamo ampliato i nostri orizzonti dedicandoci al mondo della disabilità in generale, senza discriminazioni sulla patologia».
La vera forza dell’associazione è la possibilità di poter contare sulla presenza di volontari del servizio civile nazionale che lo scorso anno sono stati 8, mentre per quest’anno si è ancora in attesa di capire quanti saranno in base ai fondi messi a disposizione dallo Stato. La sezione locale della Uildm, inoltre, offre il trasporto gratuito ai disabili che hanno la necessità di spostarsi per visite mediche o per impegni. «Purtroppo per il momento abbiamo un solo mezzo per cui non possiamo garantire tutti i trasporti di cui gli utenti avrebbero bisogno», aggiunge Gelsumini, «per questo la nostra politica non è di ampliare i numeri. Siamo quindi su una sessantina di iscritti e un’ottantina di pazienti assistiti. Dal punto di vista dell’informazione, ovviamente, molti di più perché noi gestiamo anche l’ambulatorio del centro delle malattie neuromuscolari dell’ospedale di Chieti».
Tra i progetti recenti, ad esempio, quello portato avanti dalla Uildm insieme all’associazione Diversi Uguali, ovvero la produzione del «telegiornale della disabilità». «Io personalmente vado a rappresentare tutte le nostre persone con disabilità presso gli enti d’ambito, dagli assistenti sociali per far valere i loro diritti», sottolinea Gelsumini, «perché quello che ho scoperto con il tempo è che la non conoscenza dei propri diritti ha permesso, e permette ancora, di far prevalere il massimo del clientelismo».
L’associazione opera sul territorio non soltanto, quindi, attraverso un’assistenza fisica ma anche sviluppando progetti, proponendo nuove idee e facendosi promotrice di convegni e incontri formativi. Come quello in programma mercoledì 29 maggio, a partire dalle 9,30 al Grand Hotel Adriatico, dal titolo «Una città accessibile per il turismo accessibile». «Il progetto si basa sulla vocazione turistica territoriale e sulla constatazione che il target turistico di Montesilvano può essere quello familiare, quello “verde”, quello degli anziani e quello della disabilità», spiega il disability manager. «Dobbiamo puntare su un turismo accessibile che possa ampliare la presenza turistica in città. Si calcola, infatti, che il target di persone con problemi motori si aggiri intorno ai tre milioni in Italia e 38 milioni in Europa, che vanno in vacanza almeno con un accompagnatore. Partendo da questo presupposto abbiamo sviluppato due strumenti: un poster di tutta la città con i posti accessibili e l’access card». Si tratta di una carta di accesso per i disabili, frutto di una convenzione con la Uildm e con gli operatori del settore turistico che offrono sconti o convenzioni. L’iniziativa, già attiva a partire da quest'estate a Montesilvano, verrà quindi presentata nel corso del convegno che vedrà, tra i relatori, anche Patrick Bernuchon, un delegato dell’Afm Francia (associazione francese sorella della Uildm) che illustrerà gli ottimi risultati raggiunti, nella Valle della Loira, con la stessa iniziativa.
Antonella Luccitti
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