PESCARA

Ospedale e liste di attesa, il Pd: «A Pescara la maglia nera»

Il segretario Caroselli svela i dati di dicembre: «Tempi medi sei volte superiori a Teramo e 4 a Chieti». La Asl replica

PESCARA. Alla Asl di Pescara, il tempo medio di attesa per sottoporsi a una prima visita endocrinologica, in classe di priorità P, è di 383 giorni contro i 35 della Asl di Teramo e i 32 di quella di Chieti. Prima di potersi sottopore a una risonanza magnetica dell'encefalo, sempre in classe di priorità P, ossia quelle prestazioni che vanno erogate entro 120 giorni, bisogna aspettare 269 giorni, mentre alla Asl di Teramo 11 e alla Asl di Chieti 23 giorni.

E ancora, per una ecografia del capo e del collo, i giorni in media di attesa sono 328 contro i 12 della Asl teatina e 28 di quella teramana. Chi, invece, ha necessità di fare una colonoscopia totale deve aspettare 346 giorni. Alla Asl di Teramo, solo 6.

A diffondere i dati, riferiti al mese di dicembre, è il segretario del Pd-Unione Comunale di Pescara, Antonio Caroselli, secondo cui «riflettono l’idea di un’assistenza sanitaria di altri mondi». Caroselli parla di «tempi biblici che di fatto ostacolano il diritto alla salute». «Più in generale», fa presente, «Pescara registra tempi medi di prestazioni a 99 giorni nella somma delle varie classi di priorità, ovvero più di sei volte Teramo e quattro volte Chieti».

Di qui la sua richiesta alla Regione Abruzzo e al sindaco Carlo Masci, in quanto presidente della conferenza dei sindaci, di prendere subito provvedimenti. A complicare la situazione, a suo dire, anche la legge di bilancio 2023 della Regione che «non ha rinnovato i finanziamenti per le liste di attesa (due milioni e 400mila euro solo per Pescara) con un prevedibile aggravamento dei tempi già notevolmente insostenibili».

Per il Pd, Regione e sindaco devono cercare ora «le necessarie soluzioni per un’assistenza sanitaria degna di questo nome, che abbatta i tempi di attesa nella logica di un’intesa produttiva che rispetti i dettami del Piano nazionale gestione delle liste di attesa (Pngla)».

Soluzioni a cui sta lavorando la Asl. «Innanzitutto», spiega il direttore generale Vincenzo Ciamponi, «i dati diffusi dal Pd sono i nostri. Vanno capiti e interpretati. Per le classi B (breve) e D (differibile), i tempi sono gli stessi delle altre Asl. Qualche criticità c’è per la classe P (programmata), ma ci stiamo muovendo per risolverle. C'è da dire che da noi arrivano tanti utenti da altre province. Il 30% delle prestazioni che eroghiamo riguardano persone che provengono da fuori. Il pronto soccorso, di cui si parla sempre, accoglie ogni giorno gente che viene da altri territori. Per limitare il più possibile i disagi e attese lunghe, stiamo potenziando tutti i macchinari. Presto saranno in funzione 2 nuovi apparecchi di ultima generazione per la risonanza magnetica. Non li abbiamo attivati prima, perché c’erano dei ricorsi. Faccio presente che quando ci siamo insediati c’erano macchinari che risalivano al 1982. Li stiamo sostituendo e, quindi, facendo investimenti che nessuno prima ha fatto».

Ciamponi sottolinea poi che, proprio per snellire i tempi, tac e risonanze vengono effettuate dal lunedì al venerdì sino a mezzanotte. «E ancora», spiega, «stiamo potenziando il cup aziendale, recuperando gli interventi in classe 1 (chirurgia oncologica e interventi maggiori) e intensificando l'attività robotica».