Ospedale, il sindaco scrive ai cittadini

26 Giugno 2010

Popoli, Castricone: «Struttura spogliata, salute a rischio: ora la Regione ci ascolti»

POPOLI. Una lettera raggiungerà ogni famiglia a Popoli. L'ha scritta, e sarà spedita oggi, il sindaco Emidio Castricone, per spiegare ai cittadini le sue preoccupazioni sul futuro dell'ospedale della Santissima Trinità. L'iniziativa segue quella della Cgil sanità che, in un documento diffuso mercoledì, denunciava il mancato, ma promesso potenziamento dell'ospedale.

Tre i punti salienti della missiva: la silenziosa spoliazione della struttura, con il continuo trasferimento di personale e sottrazione di servizi alla struttura; l'inclusione dell'ospedale di Popoli fra quelli che dovranno chiudere o essere riconvertiti in strutture diverse da quelle per le patologie acute entro il 2012; la manifestata volontà della Regione di non toccare le cliniche private, ma di «aggiustare» i conti sul quelle pubbliche.  «Inoltre» osserva Castricone «permane la scelta di non volersi incontrare con gli amministratori locali per discutere dei problemi dei territori e di tutte le problematiche che ci sono intorno all'esistenza di un ospedale storico com'è quello della Santissima Trinità. Ci si è accaniti contro il nostro ospedale» attacca il sindaco «con la chiusura dei reparti di Cardiologia, Ginecologia e Ostetricia e Pediatria, facendo passare la cosa con un rocambolesco accorpamento dei reapati a quelli di Chirurgia e Medicina. Poi la riduzione di personale. Oggi si dice che Popoli dovrà rinuciare al reparto di Rianimazione. Senza questo servizio essenziale» incalza Castricone «è evidente che non ci sarà più possibilità eseguire operazioni chirurgiche perché verrebbe a mancare la sicurezza. Con la conseguenza che dovremo rinunciare anche all'Endoscopia digestiva, che oggi è il settore trainante per la struttura popolese. Perciò l'ospedale di Popoli è destinato a essere trasformato in una cosa diversa da un ospedale. Noi» sottolinea, «vogliamo che il problema venga discusso in sede pubblica. Non si possono prendere decisioni senza ascoltare i cittadini e gli amministratori dei paesi del nostro territorio, anche perché finora tutti gli annunci fatti di potenziamento specialistico sono rimasti solo belle parole che hanno riempiti convegni e incontri».  La lettera del sindaco sarà inviata anche ai colleghi dei paesi della Val Pescara e della Valle Pelinga che gravitano intorno a Popoli: «Non staremo certo a guardare» conclude Castricone. «Abbiamo intenzione di organizzarci e di manifestare in maniera eclatante perché in primo luogo vogliamo incontrare gli amministratori della sanità abruzzese che finora ci hanno negato questa possibilità e poi poter dire le nostre ragioni e difendere i nostri diritti».

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