«Palazzo Sirena venduto a quote»

La proposta dell’ex sindaco Angelucci: sì all’azionariato diffuso
FRANCAVILLA. Quale futuro per il palazzo Sirena? Mentre l'amministrazione Luciani parla di riduzione dei volumi, i comitati a difesa del palazzo prendono posizioni decise e c'è chi suggerisce, dalle file dell'opposizione. come gestirlo.
Il futuro del palazzo al centro di Francavilla è ancora incerto, nonostante l'intenzione manifestata nell'ultimo periodo dal sindaco Antonio Luciani di abbattere la parte più vecchia, quella rosa del palazzo, perché poco utile e in condizioni di sicurezza precaria. Un'idea manifestata e molto chiara ai francavillesi, che hanno deciso di ironizzare sulla questione realizzando anche uno dei carri allegorici raffigurante il primo cittadino che demolisce la Sirena, che ha sfilato fino a ieri pomeriggio all'ultimo atto del carnevale d'Abruzzo. Ebbene dall'opposizione, Roberto Angelucci, che ha visto anche il palazzo aumentare le proprie dimensioni nel tempo quando era in amministrazione, lancia una proposta per la gestione affinché l'edificio non venga demolito: «Prima di fare un'operazione che tolga dal patrimonio diversi milioni di euro, pari al valore dell'immobile di cui il Comune è proprietario, potrebbe essere fatto un tentativo di azionariato diffuso», così dice l’ex sindaco.
La proposta ruota intorno alla possibilità, di singoli o di associazioni, di acquistare quote dell'immobile, azioni appunto, ottenendo e in cambio agevolazioni dal punto di vista dei servizi che verrebbero offerti dallo stesso palazzo: «Si potrebbe provvedere alla realizzazione di un bando per il valore della struttura, e valutare le manifestazioni di interesse. Un progetto analogo», spiega Angelucci, «era già stato fatto quando ero sindaco per il cinema Asterope. In quell'occasione anche una fondazione bancaria si rese disponibile ad acquistare una parte delle azioni».
Una proposta che implicherebbe innanzitutto un ragionamento sul come utilizzare la struttura che oggi si vuole demolire, e sui servizi che potrebbe offrire alla città dopo un'eventuale ristrutturazione.
Paola M.S. Toro
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