«Pamela era come il sale dentro di me»

23 Marzo 2024

Montesilvano, folla ai funerali della mamma di sei figli morta per malore. Il dolore del marito

MONTESILVANO. Montesilvano e Città Sant’Angelo si stringono per dire addio a Pamela Valerio, 43 anni e mamma di sei figli, i cui funerali sono stati celebrati ieri al Pala Dean Martin. Mille posti a sedere non sono bastati ad accogliere tutti coloro che hanno voluto rendere l’ultimo saluto alla donna, scomparsa mercoledì a seguito di un malore che l’aveva colpita una decina di giorni prima. Era il 12 marzo e la mamma stava partecipando ai colloqui con i professori di uno dei suoi figli, nell’istituto Verzella di Città Sant’Angelo, quando un infarto l’ha lasciata a terra esanime. I soccorsi e il ricovero in Rianimazione a Pescara non sono bastati a strapparla dal suo triste destino e mercoledì il suo cuore ha cessato di battere definitivamente, mentre il suo fegato e i suoi reni continueranno a vivere grazie alla donazione. Così come il suo sorriso continuerà a splendere nel ricordo del marito Corrado Simoni, dei figli adolescenti Samuele e Agnese, e dei più piccoli Elia, Lorenzo, Cesare e Maddalena, di appena un anno e mezzo. A stringersi al dolore dei familiari anche la seconda comunità della parrocchia di San Giovanni Apostolo, di cui era sorella e parte integrante.
Una fede incrollabile, quella di Pamela, condivisa con il marito Corrado che ieri, all’inizio della funzione, ha voluto ringraziare la folla intervenuta: «Io la amo come l’aria, quindi si potrebbe dire che sono morto adesso, perché non respiro», ha sottolineato il montesilvanese con la voce rotta dalla commozione. «Ma non è così. Il Signore è venuto potente a trovarmi nella mia vita attraverso di lei, che si è dissolta come il sale, in me, nei nostri figli e nella gente che le stava intorno. Hanno pregato per lei in sette nazioni del mondo in questi nove giorni. Quindi, se siamo qua, Cristo ha fallito? No, perché lei è uno strumento di Dio per compiere miracoli. Io sono qui oggi dilaniato, ma non sono morto, perché Cristo mi ha dato la croce e mi darà la forza per portarla. Oggi non piangiamo la morte di Pamela, ma la nascita al Cielo di Pamela».
Un momento dolorosissimo ma importante per una famiglia così credente, dunque, come testimoniato dall’eleganza dei suoi bambini e come ricordato anche don Emilio Lonzi, affiancato da altri 4 sacerdoti e dai canti del coro. «Pamela oggi ci comunica la sua gioia, anche se in totale contraddizione con il dolore di tutti noi che la amiamo», ha detto il parroco. «Lei era una donna autentica, profonda, schietta, chiara. Ha preso sul serio questa esistenza vivendola nella coerenza più assoluta. Forse Dio ha talmente ascoltato le nostre preghiere che è riuscito a conquistarla». Al termine della funzione, struggente l’inno all’amore dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi, eseguito chitarra e voce dal marito.
Antonella Luccitti