Pescara, al festival jazz Di Meola, Conte e Corea
A luglio la grande musica in città per la rassegna più longeva d'Italia
Paolo Conte, Enrico Rava, Chick Corea & Stefano Bollani, Al Di Meola con Gonzalo Rubalcaba, Wayne Shorter in straordinario quartetto con Danilo Perez, John Patitucci e Jorge Rossy. E la serata "monster" con quattro pianoforti (Fabbrini) sul palco suonati da altrettanti grandi esponenti del pianismo jazz: Kenny Barron, Benny Green, Mulgrew Miller e Eric Reed, in omaggio al genio di Theolonius Monk in esclusiva nel capoluogo adriatico per la quarantesima edizione di "Pescara Jazz". Senza tralasciare il raffinato canto jazz di Roberta Gambarini in quartetto. E l'avanguardia del jazz bianco di New York con il quintetto di Dave Douglas e Joe Lovano (special guests Lawrence Fields, Linda Oh, Joey Baron).
E, ancora, le serate "showcase" all'Aurum (che dal 9 al 15 luglio si chiamerà Pescara Jazz Village) vetrina per musicisti di primo piano: dal pianista di origine teatina Tony Pancella a nomi internazionali come Pat LaBarbera e Alain Caron. E le jam session combinate ai seminari coi i docenti del Columbia College di Chicago in rinnovata collaborazione con il Conservatorio Luisa D'Annunzio di Pescara. Come dire, la magnifica avventura di Pescara Jazz, il festival internazionale del jazz più longevo in Italia (e tra i più attempati in Europa) celebra l'invidiabile anniversario con un'edizione degna della migliore tradizione guardando al futuro con la ricerca del dialogo tra generazioni e l'apertura allo scenario mondiale.
Cinque serate con i big della musica afroamericana al teatro monumento D'Annunzio dal 5 luglio al 3 agosto, più i concerti e jam session ad ingresso libero all'Aurum dal 9 al 15 luglio. «Sicuramente quest'anno qualcuno ci benedice dall'alto, probabilmente Bill Evans, il primo musicista ad esibirsi per Pescara Jazz nel 1969, anno di nascita della nostra rassegna», ha voluto ricordare Lucio Fumo, primus motore del festival nato in riva all'Adriatico 43 anni fa, e negli anni Settanta sospeso per tre anni.
«Anche Pescara ha il suo Dna di città balneare e di città del jazz internazionale, come in principio Nizza nel 1948, e poi Newport, e Monterey sulla west coast californiana» ha ricordato Fumo sintetizzando l'evoluzione della sua creatura attraverso i grandi nomi del jazz mondiale accorsi al festival di Pescara.
«Grazie anche alla professionalità dello staff di Pescara Jazz, rimasto invariato negli anni e capitanato fin dalla prima edizione dal nostro stage manager, Aldo Franceschini, che ha sempre risolto col sorriso tutte le bizze della star». A fine mese Pescara Jazz presenterà la sua 40ª edizione oltreoceano a Chicago, con degustazioni e concerti del Pescara Jazz Ensemble anche nel prestigioso Columbia College, promuovendo iniziative musicali e eccellenze enogastronomiche del territorio; partner dell'Ente manifestazioni pescaresi, Regione Abruzzo, Cantina Tollo e Carichieti.
E, ancora, le serate "showcase" all'Aurum (che dal 9 al 15 luglio si chiamerà Pescara Jazz Village) vetrina per musicisti di primo piano: dal pianista di origine teatina Tony Pancella a nomi internazionali come Pat LaBarbera e Alain Caron. E le jam session combinate ai seminari coi i docenti del Columbia College di Chicago in rinnovata collaborazione con il Conservatorio Luisa D'Annunzio di Pescara. Come dire, la magnifica avventura di Pescara Jazz, il festival internazionale del jazz più longevo in Italia (e tra i più attempati in Europa) celebra l'invidiabile anniversario con un'edizione degna della migliore tradizione guardando al futuro con la ricerca del dialogo tra generazioni e l'apertura allo scenario mondiale.
Cinque serate con i big della musica afroamericana al teatro monumento D'Annunzio dal 5 luglio al 3 agosto, più i concerti e jam session ad ingresso libero all'Aurum dal 9 al 15 luglio. «Sicuramente quest'anno qualcuno ci benedice dall'alto, probabilmente Bill Evans, il primo musicista ad esibirsi per Pescara Jazz nel 1969, anno di nascita della nostra rassegna», ha voluto ricordare Lucio Fumo, primus motore del festival nato in riva all'Adriatico 43 anni fa, e negli anni Settanta sospeso per tre anni.
«Anche Pescara ha il suo Dna di città balneare e di città del jazz internazionale, come in principio Nizza nel 1948, e poi Newport, e Monterey sulla west coast californiana» ha ricordato Fumo sintetizzando l'evoluzione della sua creatura attraverso i grandi nomi del jazz mondiale accorsi al festival di Pescara.
«Grazie anche alla professionalità dello staff di Pescara Jazz, rimasto invariato negli anni e capitanato fin dalla prima edizione dal nostro stage manager, Aldo Franceschini, che ha sempre risolto col sorriso tutte le bizze della star». A fine mese Pescara Jazz presenterà la sua 40ª edizione oltreoceano a Chicago, con degustazioni e concerti del Pescara Jazz Ensemble anche nel prestigioso Columbia College, promuovendo iniziative musicali e eccellenze enogastronomiche del territorio; partner dell'Ente manifestazioni pescaresi, Regione Abruzzo, Cantina Tollo e Carichieti.
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