Pescara, gli alloggi dei carabinieri occupati dai senzatetto: ecco l'opera incompiuta / Video

20 Dicembre 2015

Gli edifici al servizio del nuovo comando mai realizzato trasformati in dormitori. Si accede direttamente dai garage, all’interno giacigli di fortuna e avanzi di cibo

PESCARA. Dovevano essere gli alloggi a servizio del nuovo comando dei carabinieri. Invece, quelle tre palazzine di quattro piani in via Rigopiano, abbandonate da anni, si sono trasformate in un dormitorio per i senzatetto. I residenti sospettavano da tempo che ci abitasse qualcuno all’interno. Ieri, se n’è avuta la certezza. All’interno, ci sono tracce evidenti lasciate da abusivi.

Ecco ciò che resta dell’opera faraonica che doveva sorgere nell’ex Monopolio di Stato, a due passi dalla stazione centrale e dall’ospedale civile. Oggi non resta altro che una delle più grosse incompiute della storia di Pescara. Il nuovo comando non è stato mai realizzato e, forse, non si farà mai perché mancano ben 18 milioni di euro. L’ultima proposta giunta nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale, che è riuscita ad ottenere in comodato dal Demanio l’area verde che doveva diventare un grande parco pubblico, è di spostare la caserma in un sito di via Michelangelo. Sono state costruite solo le palazzine con gli alloggi per i carabinieri, ma anche queste non sono state completate per mancanza di denaro. Fatto sta che ora quegli edifici sono diventati un monumento al degrado. Si pensava che nessuno potesse accedervi, essendo quella una zona militare e quindi un’area invalicabile. Invece, basta avvicinarsi alla rete di protezione per accorgersi che la recinzione è stata tagliata per consentire l’accesso a quello che doveva essere uno dei parchi pubblici più grandi della città.

Una volta entrati nell’area verde, arrivare agli edifici è un gioco da ragazzi. Passando per le inferriate di un altro recinto si supera agevolmente una staccionata alta circa un metro e mezzo. Un po’ enigmatico scoprire come accedere agli appartamenti, perché gli ingressi sono chiusi a chiave con porte di metallo. Facendo un giro intorno, ci si accorge che l’accesso avviene tramite i box. Alzando le saracinesche socchiuse dei garage si possono raggiungere le scale. E già si notano i primi segni lasciati da persone invisibili, disperate, alla ricerca di un tetto per passare la notte. È talmente facile entrare che anche dei writer hanno lasciato la loro firma.

Al piano terra, alcuni giacigli di fortuna realizzati con gommapiuma, cartoni e cuscini di polistirolo in locali ben protetti da finestre. Salendo al primo piano, altre tracce inconfutabili. In una stanza ci sono addirittura degli armadietti con i vestiti appesi. Al lato, anche un asciugamano. Salendo più in alto, ancora dei giacigli . Ma il caso più eclatante è all’ultimo piano della prima palazzina. In una stanza, ci sono giacigli, lattine vuote, bottigliette, vestiti e avanzi di cibo lasciati lì da poco tempo. L’amministrazione comunale sostiene che un giorno quegli alloggi potranno essere completati, perché mancano solo 2 milioni per finire i lavori. Nel frattempo, però, restano il covo dei disperati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA