Pescara, Guerri consulente per altri 7 mesi in Comune
Pronto il rinnovo del contratto per 26 mila euro, il Pd critica Mascia
PESCARA. Giordano Bruno Guerri continuerà a curare l’immagine della città per altri sette mesi. L’amministrazione comunale si prepara a rinnovargli per la terza volta il contratto per un incarico di collaborazione, definito di alto contenuto di professionalità.
Guerri, che dovrà occuparsi anche della nuova edizione del Festival dannunziano, riceverà un compenso di 26.250 euro, più alcuni benefit, sicuramente meno di quanto ha percepito negli anni passati.
L’anno scorso, per dodici mesi, ha incassato 45.000 euro, esattamente la metà dei 90.000 euro versati dal Comune allo scrittore e storico nel 2011. Ma il suo compenso, anche se è diminuito nel tempo, continua a suscitare polemiche. I consigliere del Pd Enzo Del Vecchio e Paola Marchegiani hanno definito l’incarico «da posto fisso». «Giocando azzardatamente su una compromessa immagine della città», hanno affermato in una nota, «il sindaco Mascia ha inanellato una serie di incarichi giuridici e di consulenza dai costi particolarmente elevati».
«Quello di profilo più scientifico-culturale affidato al professor Giordano Bruno Guerri», hanno osservato i due esponenti del Pd, «e poi l’improvvido e inopportuno, temporalmente e giuridicamente, incarico per il risarcimento del danno da immagine da promuovere nei confronti dell’ex sindaco Luciano D’Alfonso e altri, affidato all’avvocato Claudio Di Tonno per iniziali 3.500 euro che avrebbe dovuto portare nelle casse comunali qualche milione di euro e che invece ha portato una verità. Verità che al sindaco Mascia alimenta, non più l’ombra dei fantasmi, ma la consapevolezza di trovarsi lì per un caso fortuito».
«In una fase di crisi economica, come quella che stiamo vivendo», hanno proseguito Del Vecchio e Marchegiani, «il sindaco insegue una costante spesa del denaro pubblico senza freni e senza remore». «Mascia», hanno concluso i due consiglieri, del Pd, «non è riuscito a trovare quelle poche risorse per completare un ascensore in Comune (oggetto di una recente puntata di Striscia la notizia, ndr), ma trova come un Re Mida quanto necessario per assicurare incarichi di cui non se ne sente assolutamente il bisogno». (a.ben.)
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