Pescara, il Comune affida un incarico anche alla moglie di Balducci

Retroscena della riunione di maggioranza: lite anche sulla collaborazione da 17mila euro alla Di Matteo. Il consigliere regionale del Pd si difende: «Non c’è nulla di male, la mia consorte ha diritto di lavorare»

PESCARA. L’ennesimo incarico professionale esterno del Comune ha fatto nascere un caso all’interno della maggioranza. Si tratta della progettazione per il ripascimento delle spiagge del lungomare sud che l’amministrazione comunale ha affidato nei giorni scorsi, con tanto di delibera di giunta e determina del dirigente, all’architetto Rosalia Di Matteo, moglie del consigliere regionale del Pd Alberto Balducci, in cambio di un compenso pari a 17.001 euro lordi.

Il provvedimento sarebbe passato inosservato, se non fosse per la violenta lite tra il vice sindaco Enzo Del Vecchio e il capogruppo del Pd Marco Presutti, scoppiata lunedì sera durante la riunione di maggioranza, convocata a fine consiglio dopo la bagarre scoppiata in aula proprio sugli incarichi professionali finanziati con una variazione di bilancio e in gran parte bloccati dal centrodestra. Fonti bene informate raccontano che diversi consiglieri del centrosinistra si sarebbero lamentati per questo ennesimo incarico, perdipiù affidato alla moglie di un politico del Pd. Tra l’altro, il via libera a questa collaborazione della Di Matteo è arrivato non solo con una semplice determina, come tutti gli altri incarichi, ma addirittura con una delibera di giunta. E questa procedura insolita avrebbe alimentato ulteriormente le polemiche nella maggioranza. Ma ecco cosa dice la delibera approvata dalla giunta il 5 maggio scorso. «È stato affidato all’architetto Rosalia Di Matteo», si legge nella relazione, «l’incarico di progettazione definitiva-esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione dei lavori di ripascimento spiagge del lungomare sud, per un onorario professionale pari a 17.001,92 euro, avendo accertato l’indisponibilità dei tecnici comunali ad assumere l’incarico medesimo». Ma la decisione di affidare la progettazione alla moglie di Balducci era stata già decisa l’8 aprile scorso, quando il dirigente ai lavori pubblici Giuliano Rossi ha firmato la determina per l’incarico.

Per il sindaco Marco Alessandrini questa polemica non ha ragione di esistere. «In questo momento il Comune deve affrontare la più grave crisi della sua storia», ha affermato, «ma possiamo interessarci a queste polemiche?». Ha gettato acqua sul fuoco anche lo stesso Balducci. «Io mi occupo della Regione e non dei fatti di Pescara, innanzitutto», ha precisato, «ma quelli che hanno aperto questa polemica vorrebbero che mia moglie non lavorasse più perché io sono un consigliere regionale? Se io fossi stato un deputato non avrei dovuto far lavorare mia moglie su tutto il territorio nazionale? Ricordo che lei è una professionista e non credo che sia un reato quell’incarico affidato dal Comune di Pescara e né che si sia violata un regola etica». «Io faccio il politico dall’85», ha concluso, «e non ho mai fatto polemiche così basse come questa».

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