Pescara, imprese fittizie e false assunzioni: ma i contributi pubblici sono veri / VIDEO
La Finanza scopre una truffa di 500mila euro nel settore dello sviluppo turistico e denuncia gli amministratori di 4 società che hanno ottenuto i finanziamenti dalla Regione
PESCARA. Hanno chiesto e ottenuto finanziamenti pubblici a fondo perduto affinché realizzassero progetti per lo sviluppo turistico e facessero assunzioni. In realtà quei progetti non sono mai stati realizzati e di assunzioini manco a parlarne, Però i soldi sì, quelli sì che l'avevano ottenuti. E che ora molto probabilmente dovranno restituire alla Regione.
Si tratta di circa 500mila euro (su 1,5 milione) che i rappresentanti legali di società e titolari di ditte individuali _ altre indicazioni non sono state fornite _ hanno fatto in modo di avere dalla Regione attraverso dichiarazioni risultate false ai controlli della guardia di finanza e per le quali sono stati denunciati per truffa.
GUARDA IL VIDEO
Le società coinvolte sono quattro e, come si legge su una nota del comando provinciale della Finanza, hanno preso i pubblici stanziati con diversi ‘bandi’, anche a fondo perduto, finalizzati e sostenere lo sviluppo del territorio, mediante varie progettualità. Fra le quali: “La creazione e lo sviluppo di servizi turistici a supporto dell'offerta locale, volti a favorire la promozione, la crescita e la competitività dell'Abruzzo come destinazione turistica”; “aiuti a progetti di ricerca industriale e/o ricerca sperimentale destinato alle imprese aggregate a poli di innovazione”; “progetti di investimento per la realizzazione ed installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e per l'efficientamento energetico di edifici e sedi di attività produttive” - ed altre iniziative a beneficio della aziende abruzzesi, di settore".
Dai controlli effettuati dai militari della Tenenza di Popoli è emerso in particolare come le società abbiano ottenuto i contributi mediante la presentazione di falsa documentazione o false dichiarazioni: stati di avanzamento lavori di fatto mai realizzati e senza sostenimento delle relative spese; dichiarando il possesso dei requisiti occupazionali (nel caso specifico, sono stati accertati solo sei dipendenti a fronte delle venti unità minime richieste dal bando); dichiarando di aver trasferito sede operativa e/o unità locali in Abruzzo, quando non sarebbe mai stato fatto.
copyright il Centro