Pescara, Masci al giro di boa ce l'ha fatta: ha il 51% che gli fa evitare il ballottaggio

PESCARA. Le sensazioni cominciano ad essere indicazioni più precise, i dati iniziano a circoscrivere un margine che percorre la strada dell'ottimismo. E l'aria che entra nella sede elettorale di Carlo Masci è quella della festa, la festa del secondo mandato da sindaco. E sì, perché al giro di boa della metà (90 su 170) dei seggi scrutinati, al candidato del centrodestra viene attribuito il 51,01%, giusto giusto che gli serve - necessario il 51% e se i risultati dovessero essere confermati dallo spoglio delle schede - per tornare di nuovo a Palazzo di città senza passare per le "forche caudine" del ballottaggio alle quali il centrosinistra voleva portarlo salvo sperare nelle successive alleanze.

Già nella terza proiezione (sondaggio al 25%) per le Comunali di Pescara del Consorzio Opinio per la Rai, Masci veniva dato al 52%, mentre il candidato del centrosinistra allargato, Carlo Costantini, al 32,8%. Dietro Domenico Pettinari, ex consigliere regionale del M5S, al 12,8% e Gianluca Fusilli, area centrosinistra vicina a Renzi, al 2,4%. Il vantaggio oltre il 50% si è poi assottigliato, Costantini ha ripreso a sperare, ma a metà del percorso Masci ha preso fiducia e ha cominciato a sorridere. Mentre Costantini è arrivato al 34,17%.

Masci è stato trascinato dai voti di Fratelli d'Italia (5.231 pari al 18%) e di Forza Italia (5.210 , 17,93%) che insieme hanno sopperito al calo della Lega (1.977, 6,8%). Voti di partito che tuttavia, sempre secondo quanto emerge finora, sanciscono un altro risultato significativo. Il Pd a Pescara, come è stato per le Regionali, si appresterebbe a confermare lo scettro del primo partito con 5.234 voti per Carlo Costantini pari al 18,32%, più quindi di Fratelli d'Italia (in ascesa). Sul fronte del centrosinistra ma dal lato di Domenico Pettinari da rilevare i 2.670 voti raccolti finora dalla sua lista che equivalgono al 9,19%; infine Fusilli ha per ora conquistato l'1,79% dei pescaresi.