Pescara, maxi frode fiscale internazionale: al centro di tutto c'è un pescarese
Compravendita di auto di grossa cilindata: operazione della Finanza e della Stradale per 6,3 milioni di euro con 18 arresti in Europa, 60 indagati e sequestri patrimoniali in 47 società. All'uomo sono state sequestrate ville, appartamenti, un locale commerciale oltre a 25 automobili tra Ferrari, Tesla e Maserati
PESCARA. Una frode internazionale per 6,3 milioni di euro è stata scoperta dalla guardia di finanza di Pescara nell'ambito delle indagini sulla compravendita di auto di grossa cilindarata. Sono 18 le misure cautelari eseguite (in collaborazione con la polizia stradale di Pescara) e 60 gli indagati fra italiani, tedeschi, lituani, francesi e romeni.
Inoltre sono state passate al setaccio 47 società ed effettuati sequestri patrimoniali ulteriori particolari in una conferenza stampa convocata alle 10.30 nel comando provinciale di via Cincinnati.
Nel corso delle indagini è stata accertata l’emissione e utilizzazione di oltre 50 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti. "Dominus" dell'organizzazione è ritenuto un 38enne della provincia di Pescara, con domicili all'estero dove aveva avviato società fittizie per nascondere la provenienza delle auto ed evitare le imposte. Gli sono state sequestrate due ville, tre appartamenti, un locale commerciale e 25 auto di lusso (fra cui 2 Ferrari, una Tesla e 2 Maserati) e orologi di lusso per oltre 2 milioni. In sostanza Finanza e polizia stradale di Pescara hanno scoperto un vasto giro di fatturazioni di beni (per oltre 50 milioni) per operazioni inesistenti tra società di Paesi Ue con l'obiettivo di evadere l'Iva, aggirando la normativa sugli acquisti intracomunitari, le cosiddette «frodi carosello».
I reati contestati sono truffa aggravata nei confronti dello Stato, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori da parte di soggetti e società operanti nel commercio di autoveicoli. I componenti dell'organizzazione acquisivano la fiscalità evasa a proprio vantaggio, la gran parte degli acquirenti finali era ignara di tutto.
Oltre alle misure cautelari patrimoniali, sono state eseguite 10 misure cautelari personali disposte dal giudice di Pescara di cui due del Pescarese agli arresti domiciliari e 8 destinatarie di misure interdittive che prevedono divieto di esercitare funzioni direttive di società e imprese per un anno.
Le misure sono state eseguite anche in Germania, Repubblica Ceca e Bulgaria. Fra i 60 denunciati 42 italiani, 13 tedeschi, un lituano, uno spagnolo, un francese, un romeno e un algerino. Degli italiani 14 sono domiciliati in Abruzzo, gli altri in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Puglia e poi in Germania, Spagna e Romania.
Le società italiane coinvolte si trovano in Abruzzo e Lazio, quelle estere in Germania. Dominus dell'organizzazione è ritenuto un 38enne della provincia di Pescara, con domicili all'estero dove aveva avviato società fittizie per nascondere la provenienza delle auto ed evitare le imposte. Gli sono state sequestrate due ville, tre appartamenti, un locale commerciale e 25 auto di lusso (fra cui 2 Ferrari, una Tesla e 2 Maserati) e orologi di lusso per oltre 2 milioni.
L'indagine, hanno spiegato in conferenza stampa a Pescara il comandante provinciale della Gdf, col. Vincenzo Grisorio, e il comandante della Stradale, Pietro Primi, era partita nel 2018 dopo che, nel corso di controlli, la Stradale aveva disposto il fermo di una vettura risultata avere un telaio clonato.
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