Pescara, multe ai pescatori: tensione al porto La minaccia: bloccheremo l’asse attrezzato

PESCARA. La marineria è di nuovo sul piede di guerra e minaccia di scendere in piazza martedì mattina e bloccare nuovamente l'asse attrezzato. A scatenare i pescatori è la pioggia di multe che, nei giorni scorsi, la Capitaneria di porto ha elevato nei confronti di 18 imbarcazioni che si trovavano a meno di 6 miglia dalla linea di costa: il verbale, per ogni barca, ammonta a 4.000 euro più il sequestro delle reti e la decurtazione dei punti sulla licenza e sul libretto d'imbarco del comandante.

Una normativa ministeriale, infatti, per otto settimane dopo il fermo pesca, obbliga i pescatori a gettare le reti oltre 6 miglia dalla costa. Mentre le loro licenze prevedono l'autorizzazione a pescare a partire da 3 miglia. "Bene o male tutti abbiamo pescato in acque proibite", sottolinea Mimmo Grosso, rappresentante dell'Associazione armatori di Pescara, invitando la Capitaneria di porto alla tolleranza dopo le difficoltà subite dalla lunga stagione di ritardi nel dragaggio del porto e da quasi un anno di inattività a causa dello scalo insabbiato, "invito tutta la marineria pescarese a partecipare alla manifestazione per protestare contro gli abusi effettuati dalla Guardia costiera. Bloccheremo prima l'asse attrezzato, poi ci recheremo in Capitaneria e solo quando le multe saranno tolte e le reti dissequestrate toglieremo il blocco. Per undici lunghi mesi abbiamo sopportato bugie, false promesse, inganni, abbiamo sopportato persino che le altre imbarcazioni provenienti da altri porti facessero razzie nelle acque antistanti Pescara". "Dov'era a quel tempo la Guardia costiera?", si chiede polemicamente il rappresentante degli armatori puntando il dito contro le istituzioni locali e accusandole di "incapacità".

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