Pescara, polveri di nuovo alte ma niente targhe alterne
I valori delle micropolveri sono saliti di nuovo alle stelle, ha superato i limiti anche il biossido di azoto. Alessandrini: "Stiamo monitorando la situazione, cercheremo di evitare altri blocchi del traffico"
PESCARA. A pochi giorni dalla sospensione delle targhe alterne durate appena due giorni, Pescara ripiomba nella cappa dell’inquinamento. Giovedì scorso, proprio quando sarebbe dovuto scattare il blocco del traffico, la città ha respirato di nuovo veleni. Le centraline hanno registrato valori altissimi delle famigerate micropolveri in tutte le zone controllate. Ma ora anche il biossido di azoto, un altro inquinante pericoloso, ha superato i limiti di sicurezza stabiliti dalla legge.
Di fronte a questo improvviso peggioramento della qualità dell’aria, il sindaco ha per il momento escluso un ritorno alle targhe alterne. «Monitoriamo continuamente la qualità dell’aria», ha affermato Marco Alessandrini, «valuteremo gli sviluppi dello smog e se la qualità dell’aria dovesse peggiorare saremo pronti a far scattare dei provvedimenti». «Ma prima delle targhe alterne», ha sottolineato il primo cittadino, «ci sono altre misure che possono essere adottate, come ad esempio le domeniche ecologiche». «Per il momento, però, non si è parlato di come procedere», ha concluso il sindaco.
Fino a pochi giorni fa, del resto, la situazione era decisamente diversa. I valori delle micropolveri erano scesi a tal punto che la qualità dell’aria era stata giudicata accettabile o, addirittura, buona. Ovviamente, il forte vento delle settimane scorse e la neve erano stati determinanti nello spazzare via lo smog e ripulire l’aria. Ma secondo l’amministrazione avrebbero contribuito anche le due giornate con le targhe alterne, cioè martedì 12 e giovedì 14 gennaio.
La situazione dello smog è tornata a peggiorare martedì 19 gennaio, giorno in cui si sarebbe circolato a targhe alterne se il sindaco non avesse sospeso l’ordinanza il giorno prima. I valori delle micropolveri, in gergo tecnico Pm10, sono cresciuti sensibilmente, ma il dato che ha più preoccupato è stato quello di un altro inquinante pericoloso, il biossido di azoto. Questo inquinante è salito fino a 218 microgrammi per metro cubo, contro il limite consentito di 200. Mercoledì scorso 20 gennaio, altro peggioramento. La centralina di via Sacco ha segnalato 61 microgrammi per metro cubo di micropolveri, contro il limite di 50.
Il giorno più brutto, però, è stato quello di giovedì 21. I valori delle micropolveri sono schizzati tutti alle stelle. In via Firenze, sono stati registrati 57 microgrammi per metro cubo; in via Sacco, addirittura 78; in viale Bovio, 60; nella zona del teatro D’Annunzio, 51; in piazza Grue 55.
Via Sacco è arrivata così a ben 5 giorni di superamento dei limiti dall’inizio dell’anno. E a questo punto c’è chi si interroga sul fatto se sia stato giusto sospendere le targhe alterne dopo appena due giorni di blocchi del traffico.
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