Pescara, presidio per le Naiadi chiuse. E c'era una società pronta a riaprirle per l'estate
Il caso della richiesta rimasta sensa risposte della Pretuziona sport di Teramo che pure era arrivata seconda nella gara per la concessione. Intanto i lavoratori protestano sotto la Regione
PESCARA. La Pretuziana Sport di Teramo, che gestisce dal 22 agosto 2018 il complesso sportivo delle Piscine Comunali Acquaviva di Teramo, aveva chiesto alla Regione Abruzzo, tramite una pec dello scorso 14 maggio, di «valutare la possibilità di affidare in concessione, anche temporanea, l'impianto sportivo Le Naiadi della riviera precisando che nell'auspicata ipotesi di affidamento, la Pretuziana Sport sarebbe in grado di riaprire l'impianto in tempi celeri dalla firma del contratto, evitando di pregiudicare la stagione estiva oramai alle porte». A renderlo noto è la stessa società sportiva. Dopo questa pec, il 4 giugno, la Pretuziana Sport ha scritto un'altra lettera, questa volta alle organizzazioni sindacali, con la quale si dichiara «disponibile alla riassunzione graduale di tutti i dipendenti della precedente gestione alle medesime condizioni e per tutta la durata dell'eventuale Concessione da parte della Regione». Ad oggi nessuna risposta è arrivata alla società teramana. Alla Pretuziana risulterebbe che sarebbe stata convocata una società di Roma, che è arrivata terza nel bando di due anni fa, per la gestione delle Naiadi, senza che il bando prevedesse lo scorrimento della graduatoria. «Perché si preferisce - sostiene la Pretuziana - dare la gestione ad una società di Roma senza tener presenti le società abruzzesi con gli stessi requisiti?».
Intanto questa mattina una ventina di lavoratori delle ex Naiadi, in rispetto delle norme anti Covid, ha dato il via a un presidio permanente in piazza Unione sotto la sede della Regione per chiedere risposte certe sulla riapertura dell'impianto sportivo della riviera. ancora chiuso. Il presidio andrà avanti fino all'11 giugno. «Abbiamo avviato - ha detto Guido Cupido della Slc Cgil - questo presidio sotto gli uffici della Regione che è la proprietaria dell'impianto, per provare a dare una prospettiva immediata di riapertura e poi di trovare soluzione di più lungo respiro. Abbiamo appreso dalla stampa dell'idea di voler tornare da parte della Regione ad investire sul project financing su cui non siamo certo contrari, ma siccome il project l'abbiamo sentito da anni è una questione che va curata e va studiata. Al di là di questo chiediamo la riapertura immediata delle Naiadi e vogliamo capire se ci siano oggi le condizioni per affidare questo impianto ad un ente pubblico o privato che sia capace di gestirlo in modo dignitoso per consegnarlo ai lavoratori e alla cittadinanza. La nostra prima preoccupazione è per le 60 famiglie che aspettano risposte: non si capisce però come mai questo impianto è chiuso quando gli altri impianti hanno continuato a lavorare nel rispetto dei DPCM e oggi sono in piena attività». Al fianco dei lavoratori anche la Lega.