Pescara, scoperto bar collegato alla criminalità
Provvedimento della prefettura, scatta l’interdizione antimafia per il titolare
PESCARA. Collegamenti o rapporti con la criminalità organizzata. Per un bar di Pescara e il suo titolare _ dei quali non sono state rese note altre indicazioni - è scattata l’informazione interdittiva antimafia, la prima in assoluto nella provincia di Pescara. Ad adottarla ieri è stato il prefetto Giancarlo Di Vincenzo a seguito di verifiche condotte dal gruppo interforze, che ormai da mesi sta conducendo un monitoraggio sul territorio con l’obiettivo di cogliere quelli che sono i “segnali” di rischio.
Segnali valutati sulla base di precisi indicatori quali: trasferimenti immobiliari atipici, anomalie delle Scia, sospette dinamiche societarie, trasferimenti e subingressi nelle attività commerciali, a partire proprio da bar e ristoranti, fra i più colpiti dalla crisi.
E dai controlli sulla società di cui il bar fa parte, sono emersi elementi di criticità sotto il profilo della normativa antimafia, che hanno portato al provvedimento di ieri, che è di tipo preventivo. Seguiranno accertamenti sotto il profilo penale.
Adesso l'attività non potrà avere rapporti con la pubblica amministrazione e in particolare ottenere contributi, finanziamenti, mutui agevolati ed altre erogazioni dello stesso tipo da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee.
«La prima interdittiva firmata in questa provincia», sottolinea il prefetto Di Vincenzo, «è frutto della grande attenzione che c’è nei confronti dell'economia legale. Rappresenta la conferma che l’attività amministrativa di prevenzione dai tentativi di infiltrazione della criminalità nel tessuto locale è un obiettivo prioritario per l'ufficio territoriale del governo di Pescara e per le forze di polizia». (a.d.f.)