Pescara: vietati fischietti e megafoni a venditori di cocco e gelatai

Niente sdraio sulla battigia e attenti a non lasciare gli ombrelloni sulle spiagge libere. Multa garantita se il bagnino non è al suo posto o se mancano le dotazioni per il soccorso

 

PESCARA. Fischietto vietato ai "cocco bello”, a meno che gli ambulanti non siano autorizzati dal Comune a utilizzare lo strumento a fiato per richiamare l'attenzione sulla vendita della noce di cocco lungo le spiagge. Gli utenti balneari hanno facoltà di visionare le autorizzazioni sanitarie per controllare che la vendita del prodotto alimentare avvenga nel pieno rispetto delle norme igieniche. Altrettanto vietati i megafoni, spesso usati dagli ambulanti stranieri che storpiano simpaticamente le vocali e trasformano i parasole in "palasole", ma che disturbano non poco il riposo dei vacanzieri.

BATTIGIA LIBERA. Inopportuno occupare con lettini, sdraio e altre attrezzature, i 5 metri che dividono la zona ombrelloni dallo specchio d'acqua antistante: quei pochi metri possono servire per una operazione di salvataggio con l'uscita dell'imbarcazione da soccorso. Vietato tuffarsi o pescare dagli scogli, si rischiano multe da 100 a mille euro. Per la pesca dei datteri, si scivola nel penale. Sono alcune delle tantissime disposizioni, insieme ad altrettante curiosità, imposte, per l'estate 2018, dall'ordinanza del dipartimento Turismo, cultura e paesaggio della Regione Abruzzo. A esse si aggiungono le raccomandazioni della Direzione marittima. Ordinanze che ogni struttura ricettiva sulle spiagge, in concessione o libere, è tenuta a esporre. Intanto, dal 16 giugno fino al 16 settembre andranno avanti i pattugliamenti della Guardia costiera pescarese, guidata dal capitano Donato De Carolis, lungo il litorale abruzzese, molisano fino alle Isole Tremiti, nell'ambito dell'operazione Mare Sicuro.

MULTE SALATE. Ai trasgressori, multe da 100 a 6000 euro a seconda delle infrazioni rilevate dagli uomini delle Capitanerie di porto. Rischiano sanzioni di 1032 euro le compagnie di salvamento che non dispongono della dotazione necessaria per un soccorso (salvagenti, primo soccorso, bombole di ossigeno) o se il bagnino non viene trovato in postazione. I servizi per disabili devono essere segnalati dai cartelli.

DEFIBRILLATORI. Concessioni e spiagge libere possono essere dotati “ facoltativamente” di defibrillatori e kit di pronto soccorso. “Tolleranza zero” se le strutture ricettive balneari vengono trovate sprovviste di autorizzazioni sanitarie e richiami se non espongono le ordinanze sulla sicurezza. Nel tempo è aumentata la sensibilizzazione degli operatori all’informazione sulla sicurezza e le sanzioni sono diminuite.

«NON C’È L’ELICOTTERO?». In spiaggia o in acqua, coloro che commettono infrazioni accampano scuse e giustificazioni anche colorite. Come quella volta che una signora, bloccata sugli scogli, è stata soccorsa da una motovedetta della Guardia Costiera. Seppur in situazione di pericolo, la bagnante ha avuto l’ardire di contestare l’uso del mezzo utilizzato per il salvataggio: avrebbe preferito un più avventuroso viaggio in elicottero piuttosto che salire a bordo del natante. Ilarità a parte, i divieti imposti delle ordinanze, anche se strappano un sorriso, sono seri e vanno rispettati. Sui comportamenti dei bagnanti «si cerca di non infierire, alla sanzione preferiamo la prevenzione» ammettono dalla Guardia costiera, ma l’attenzione resta alta.

VOLUME BASSO, PLEASE. Nell’ordinanza regionale si legge che ai bagnanti è vietato attraversare a nuoto i corridoi di lancio, segnalati da boe gialle a 300 metri dalla battigia e riservati al transito delle imbarcazioni; campeggiare o pernottare sulle spiagge con tende, roulotte e camper; abbandonare i rifiuti in mare o in spiaggia; accendere fuochi e fornelli sugli arenili; organizzare giochi e manifestazioni senza autorizzazioni; adibire a uso alloggio o cucina le cabine spogliatoio; tenere alto il volume di apparecchi a diffusione sonora, ma sono consentiti gli avvisi di pubblica utilità diramati dagli altoparlanti. Vietato, inoltre, fare pubblicità con lancio di manifesti, anche da velivoli, a meno che non siano autorizzati da organismi competenti; abbandonare, oltre il tramonto, ombrelloni, lettini, sdraio, sedie e giochi sulle spiagge libere.

DOPO IL TRAMONTO. Sempre dopo il tramonto del sole, non si possono utilizzare le attrezzature balneari senza il consenso del concessionario. Non si possono spostare, occultare o danneggiare segnali fissi e galleggianti (boe, cartelli, gavitelli); praticare attività che rechino disturbo ai bagnanti e occupare suolo demaniale con moto, imbarcazioni, surf, attrezzi da pesca.

RIPASCIMENTI. Per gli addetti ai lavori, i ripascimenti della spiaggia non sono consentiti dal 1° giugno al 2 settembre, a meno di deroghe comunali. Tra i “consentito”, l’uso dei racchettoni negli spazi attrezzati; gli animali nelle spiagge autorizzate e la passeggiata a cavallo solo tra il 23 ottobre e il 4 marzo.