la città che non va
Portanuova, le strade piene di buche
Da via Scarfoglio a via Pepe e via Candeloro: così è ridotto l’asfalto
PESCARA.Via Scarfoglio, la lunga strada che attraversa la pineta di Pescara Portanuova, appare come un percorso di guerra: pericolose buche sull’asfalto caratterizzano il senso di marcia in direzione sud, ma è nel verso opposto che la strada risulta devastata. La parte sinistra della carreggiata è completamente rialzata, a causa delle radici degli alberi che emergono dal terreno. Camminare con le ruote di una macchina su questo lato può provocare danni e incidenti. Così si presenta gran parte della zona stadio della città, nonostante diversi lavori di manutenzione da parte dell’amministrazione, atti a ricoprire veri e propri crateri per le strade, così estesi da rendere inevitabile il contatto con le vetture. Percorrendo viale Vespucci, in direzione lungomare, si notano piccole traverse i cui lati sono completamente invasi da sterpaglie e radici, che impediscono persino la sosta delle macchine. In via Candeloro, le automobili parcheggiate sembrano quasi «sospese» in obliquo sul lato destro della strada.
In via D’Avalos, all’incrocio con via Panza, è stata invece ricoperta un’enorme buca al centro della carreggiata, ma permane il dislivello tra la stessa e il resto dell’asfalto, e si teme per un nuovo cedimento non appena torneranno le pioggie più intense. Anche via Mazzarino è stata fino a poco tempo fa luogo di continue sporgenze, fossi e tombini scoperti. I lavori hanno ostruito le falle più evidenti, ma tuttora la strada risulta ancora dissestata nei due sensi di marcia. Ma sono le strade della pineta di Pescara, più vicina a Francavilla, quelle più disastrate e impraticabili. Via Scarfoglio complica non soltanto il passaggio delle vetture, ma anche quello di chi ama correre nel parco D’Avalos. Proprio in corrispondenza dell’ingresso principale dell’area, tra via Patini e via Scarfoglio, permangono buche, tratti irregolari e tombini scoperti. Anche via Tosti, che conduce dalla chiesa Stella Maris al lungomare e che attraversa in senso perpendicolare via Scarfoglio, l’asfalto sembra «bombardato» in più punti. I disagi per le strade dissestate e per le superfici irregolari non interessano, però, soltanto il flusso dei veicoli, ma anche quello dei pedoni. Esistono infatti spaziosi marciapiedi che rappresentano una sorta di «labirinto», formato da radici sporgenti, tronchi caduti e crateri nell’asfalto.
Succede intorno allo stadio di Pescara, nel lato che costeggia la tribuna Adriatica: è quasi impossibile anche solo camminare, su una superficie assai ampia e potenzialmente ideale per il passeggio dei pedoni, che adesso invece risulta una delle più dissestate della città. Succede anche in via Pepe, la strada che collega il lungomare a via Marconi, e passa accanto al lato nord dello stadio. Il letale mix tra radici «esorbitanti» e un asfalto composito non uniforme complica lo scorrimento delle vetture: arrivare ad una velocità poco più elevata della norma, su questi tratti di strada, è molto pericoloso e può comportare danni rilevanti ai veicoli. Gli abitanti del quartiere chiedono la prosecuzione dei lavori iniziati in alcune strade, quantomeno per ricoprire le numerose buche presenti sull’asfalto, in attesa di una soluzione per il problema, più scabroso, delle radici che sollevano il terreno e invadono i marciapiedi.
In via D’Avalos, all’incrocio con via Panza, è stata invece ricoperta un’enorme buca al centro della carreggiata, ma permane il dislivello tra la stessa e il resto dell’asfalto, e si teme per un nuovo cedimento non appena torneranno le pioggie più intense. Anche via Mazzarino è stata fino a poco tempo fa luogo di continue sporgenze, fossi e tombini scoperti. I lavori hanno ostruito le falle più evidenti, ma tuttora la strada risulta ancora dissestata nei due sensi di marcia. Ma sono le strade della pineta di Pescara, più vicina a Francavilla, quelle più disastrate e impraticabili. Via Scarfoglio complica non soltanto il passaggio delle vetture, ma anche quello di chi ama correre nel parco D’Avalos. Proprio in corrispondenza dell’ingresso principale dell’area, tra via Patini e via Scarfoglio, permangono buche, tratti irregolari e tombini scoperti. Anche via Tosti, che conduce dalla chiesa Stella Maris al lungomare e che attraversa in senso perpendicolare via Scarfoglio, l’asfalto sembra «bombardato» in più punti. I disagi per le strade dissestate e per le superfici irregolari non interessano, però, soltanto il flusso dei veicoli, ma anche quello dei pedoni. Esistono infatti spaziosi marciapiedi che rappresentano una sorta di «labirinto», formato da radici sporgenti, tronchi caduti e crateri nell’asfalto.
Succede intorno allo stadio di Pescara, nel lato che costeggia la tribuna Adriatica: è quasi impossibile anche solo camminare, su una superficie assai ampia e potenzialmente ideale per il passeggio dei pedoni, che adesso invece risulta una delle più dissestate della città. Succede anche in via Pepe, la strada che collega il lungomare a via Marconi, e passa accanto al lato nord dello stadio. Il letale mix tra radici «esorbitanti» e un asfalto composito non uniforme complica lo scorrimento delle vetture: arrivare ad una velocità poco più elevata della norma, su questi tratti di strada, è molto pericoloso e può comportare danni rilevanti ai veicoli. Gli abitanti del quartiere chiedono la prosecuzione dei lavori iniziati in alcune strade, quantomeno per ricoprire le numerose buche presenti sull’asfalto, in attesa di una soluzione per il problema, più scabroso, delle radici che sollevano il terreno e invadono i marciapiedi.